LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Grazie a un volontario nasce la "Vab beer"

Nella grande famiglia della "Vigilanza antincendi boschivi" l’attivismo è quel valore aggiunto che fa la differenza. Così l’ultima idea

di Lucia Bigozzi

L’ultima nata è bionda: si chiama Vab beer. Nella grande famiglia della "Vigilanza antincendi boschivi" l’attivismo dei volontari è quel valore aggiunto che fa la differenza. Vab è l’acronimo della sigla stampata su divise e mezzi che fanno parte della Protezione civile regionale ed è l’uniforme che da poco meno di un anno ha scelto Luca Secondini (nella foto), 22 anni, operaio in un’azienda chimica. La sua passione per la birra artigianale è stata la molla che lo ha spinto a una piccola produzione "pensata per gli amici della Vab amanti della birra", spiega Luca che ha aderito all’associazione perché "fai del bene, è un mondo che appassiona perché ti rendi utile per gli altri".

Distribuire mascherine, consegnare la spesa sulla porta di casa delle persone colpite dal virus o in quarantena, è la prima esperienza sul campo che Luca ha vissuto e che considera "di grande impatto umano e di solidarietà concreta. Vai a portare generi alimentari indispensabili come acqua o pane a persone isolate da settimane senza alcun contatto con l’esterno. Quando ti vedono, nonostante la mascherina, hanno gli occhi che brillano. Momenti che non dimenticherò". Ha trasformato due stanze della sua casa in "laboratorio" e con l’aiuto di Fabio Pasquetti, pure lui volontario Vab, "sperimentiamo variazioni dalla ricetta originaria per creare sempre qualcosa di nuovo; infatti la birra che esce non è mai uguale. L’idea ha avuto successo, tanto che è stato creato il logo Vab beer". Al primo colloquio con il coordinatore Vab Luca Burroni, Luca disse che avrebbe diviso l’attività di volontariato con altri impegni. "Lui mi rispose: vai tranquillo. E’ successo esattamente il contrario: da quel momento ogni giorno passo in sede e mi dedico a piccoli lavoretti di manutenzione, come fosse casa mia. E’ un’esperienza che mi è entrata dentro e mi rende felice".

Una "grande famiglia" che ha porte aperte e pure nel 2021 registra un aumento di soci: 30 in più, un primato che porta a 96 il totale degli "angeli arancioni", come li chiamano in città, e fa della sezione castiglionese una tra le prime per numero di iscritti della Toscana. Si è appena concluso il corso per "Operatore in formazione antincendio boschivo" e anche qui, i numeri descrivono la vitalità dell’associazione: 24 volontari (ben 16 castiglionesi) provenienti anche dal resto della Valdichiana per conseguire il brevetto. C’è poi una data che segna la svolta nella storia del sodalizio: il 10 giugno si inaugura la nuova sede.