Gran galà, bagno di folla per Antognoni

L’emozione di Danilo Petrucci vincitore cinque volte la Dakar per Fabrizio Meoni, così come il campione viola ha ricordato Bruno Beatrice

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di Matteo Marzotti

CASTIGLION FIORENTINO

"Un segnale di rinascita e ripartenza". Con queste parole Mario Agnelli, primo cittadino di Castiglion Fiorentino, ha salutato sul palco del teatro Mario Spina il ritorno dopo più di due anni di assenza del Gran Galà dello Sport, l’appuntamento nato nel 2016 che lega lo sport alla beneficenza visto che l’intero ricavato della serata è stato devoluto alla Misericordia. "La realtà di volontariato più antica a Castiglion Fiorentino al servizio delle persone" come ha sottolineato Paola Salvadori, governatore della locale Misericordia. Poi, una volta spente le luci in platea, l’attenzione si è spostata sul palco, sulle storie dei grandi personaggi dello sport a cui sono intitolati i premi della kermesse castiglionese, quest’anno inserita all’interno del Maggio.

Come Mario D’Agata, campione dei pesi gallo ricordato dalla nipote Carlotta Malvolti, arbitro di boxe, che ha potuto premiare Francesco Damiani, campione del mondo dei pesi massimi e allenatore di successo con la nazionale azzurra. "Io allenatore di successo? Può essere, ma un allenatore raccoglie quello che è il lavoro e il talento dei propri atleti" ha sottolineato Damiani che ha ricordato nel suo intervento una sua precedente visita ad Arezzo in cui appunto potè confrontarsi con D’Agata.

Emozionantissima Fabiola Marino, tennista classe 2008, campionessa italiana nel 2020 e nel 2021, una delle promesse di questa disciplina che ha ricevuto il premio Luzzi, riconoscimento che fin dalla prima edizione viene assegnato ad un campione in erba. Basta pensare che nel 2019 a salire sul palco del teatro Spina fu Lorenzo Musetti. È stata poi la volta di Danilo Petrucci, l’eroe dei tre mondi visto che dopo i successi in MotoGp nel 2022 ha vinto in sella alla propria moto la quinta tappa della Dakar e poche settimane fa ha trionfato nell’American Superbike. "Sono cresciuto con il poster di Meoni nella mia officina e per me essere qui è un vero onore" ha detto il centauro che con estrema sincerità e simpatia ha raccontato l’esperienza nella Dakar, a due passi da Giole Meoni, figlio di Fabrizio, con il quale Petrucci ha detto che presto andranno in Tunisia per cimentarsi in nuove esperienze e avventure con le proprie moto.

Bagno di folla poi per Giancarlo Antognoni. Per l’ex capitano un tuffo nel passato ricordando Bruno Beatrice, compagno di squadra scomparso prematuramente in seguito ad una leucemia. "Per me Giancarlo non era solo un compagno di squadra di mio padre" ha ricordato Claudia Beatrice, in compagnia della nipote e del figlio che sul palco stringeva la maglia viola del nonno. Applausi anche per Stefano Recine, oggi direttore sportivo della Sir Safety, e amico da sempre della famiglia Bovolenta così come per Francesco Moser che ha ricordato in compagnia di un castiglionese doc come Daniele Bennati, la figura di Alfredo Martini.

È stata poi la volta di Alessio Dionisi allenatore del Sassuolo a cui è andato il premio Viciani, sottolineando anche lui l’importanza del lavoro di un tecnico ma soprattutto dei giocatori che si mettono al servizio della squadra e delle idee del mister.

Novità di questa edizione il premio Gianni Di Marzio, riservato al miglior giocatore della serie B. Riconoscimento assegnato a Federico Gatti del Frosinone, un calciatore partito dalla Promozione e che a gennaio ha firmato un contratto con la Juventus sua prossima società.