
di Simona Santi Laurini
Mancavano solo loro per decretare il ritorno alla normalità a Castiglion Fiorentino. Sono gli studenti americani ospiti del Santa Chiara Study Centre, realtà nata più di 30 anni fa da un’intuizione geniale dell’indimenticato Paolo Barucchieri. Sono 21 gli studenti che soggiornano nella città della Torre del Cassero e martedì pomeriggio sono stati ricevuti dal sindaco Mario Agnelli e dall’assessore alla cultura Massimiliano Lachi, che li ha sempre seguiti sin dal loro insediamento. Questo gruppo proviene dalla California, per l’esattezza dal politecnico Cal Poly Pomona, nella contea di Los Angeles e studia architettura del paesaggio. I ragazzi rimarranno in Italia fino al 24 novembre. Non è la prima volta che arrivano studenti da questa università, anche se l’ateneo storico con il quale è stato costruito un rapporto profondo e duraturo è la Texas A&M, al momento sotto riorganizzazione con l’arrivo del nuovo rettore. I legami con Castiglion Fiorentino non sono però recisi. Lo assicurano Sharon Jones e Garnette Gott, che portano avanti – non senza difficoltà e ostacoli – l’attività di Italart, che gestisce il Santa Chiara Study Centre nella zona di Porta Romana. Negli ultimi anni, infatti, oltre alle difficoltà legate al Covid che ha bloccato di fatto le frontiere e terrorizzato università e famiglie, si è dovuto lottare anche per trovare una sede adeguata per ospitare gli studenti sia come accoglienza che come ambienti per le lezioni.
Questo perché l’edificio dell’ex collegio di Santa Chiara non è agibile e necessita di lavori strutturali non più rimandabili. A dire il vero, questa estate è iniziato un primo stralcio in un’ala del complesso, con un investimento di 510 mila euro. "In un primo momento, prima della pandemia, abbiamo provato varie soluzioni – raccontano Sharon Jones e Garnette Gott – dagli appartamenti agli alberghi. Adesso abbiamo optato per strutture private, tipo bed and breakfast, tutti nel centro storico. Gli studenti mangiano in vari ristoranti e fanno lezione dove vivono oppure al Garden al parco dei Pini. Insomma, si adattano e sono piuttosto itineranti".
Gli studenti che li hanno preceduti si sono spesso innamorati di Castiglion Fiorentino: alcuni hanno messo su famiglia, altri tornano appena possono, come il gruppo che sabato scorso è arrivato per festeggiare il matrimonio di un esercente del centro storico. "Veder tornare gli studenti statunitensi è per noi una ventata di primavera – commenta l’assessore Lachi – loro sono sempre stati una presenza costante, anche ora che il Santa Chiara non è disponibile. Ma noi contiamo di riportarli nella loro sede, mettendo fine a questa peregrinazione".