Giostra, il richiamo del sindaco ai magistrati

Ghinelli scrive una lettera ufficiale per il copricapo indossato all’estrazione senza autorizzazione: il dietrofront dei togati nella notturna

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di Federico D’Ascoli

Hanno preso cappello. E il sindaco pure. Ha tutta l’aria di una maledizione quella che riguarda il copricapo della magistratura della Giostra del Saracino. Tre anni fa portò alle dimissioni di Sauro Colizzi, adesso a un’inedita lettera di richiamo inviata da Ghinelli al primo magistrato Marco Cecchi poco prima dell’ultima edizione.

Circostanza abbastanza imbarazzante, al di là della banalità del contendere: chi amministra la giustizia giostresca è stato redarguito con un atto ufficiale firmato dalla più alta autorità, colui che consegna la lancia d’oro al quartiere vincitore.

Il terreno di scontro è squisitamente estetico. La mossa del sindaco si origina da un copricapo rosso indossato all’estrazione delle carriere e poi sparito nell’edizione in notturna, dopo il richiamo all’ordine di Ghinelli. Insieme alla toga rossa infatti i magistrati hanno una cuffia bianca che indossata da sola, con rispetto scrivendo, assomiglia tremendamente a quella dei Puffi.

Non è la prima volta che la questione del cappello alza la tensione. L’ex togato Colizzi nel 2019 avrebbe preferito entrare in piazza con un altro copricapo: una sua iniziativa in autonomia per trovare un’alternativa alla candida berretta non fu ben accolta dagli altri magistrati e arrivarono le dimissioni poche settimane dopo l’insediamento.

Serve un passo indietro per comprendere meglio la curiosa vicenda arrivata alla seconda puntata: i magistrati fino al 2018 si erano evitati la curiosa cuffia tirando su il cappuccio rosso durante le loro brevi sfilate, da tre anni a questa parte, invece, si presentano in lizza e alle altre manifestazioni ufficiali con il candido cupolino ben calzato. Nella notte in cui si è stabilito l’ordine di ingresso in piazza, sabato 11 giugno, i magistrati sono apparsi in piazza della Libertà con un cappello rosso. Iniziativa spontanea di uno dei togati, Luca Bizzarri, che si è incaricato di far realizzare un copricapo di colore rosso per rendere più armonico il costume dopo uno studio appassionato e approfondito sugli usi medievali. Ne ha fatto omaggio ai colleghi che hanno particolarmente apprezzato. Il sindaco, invece, per niente.

"De gustibus non est disputandum", come si usa dire, ma la mossa, non concordata con i maggiorenti della Giostra è diventata una questione formale. Dopo la lettera di richiamo i magistrati sono tornati sui loro passi e hanno rinunciato al cappello, dopo qualche momento di tensione con Palazzo Cavallo.