
di Lucia Bigozzi
Chiude il Forum con numeri "pesanti": ottomila persone, oltre seicento relatori, la nomenclatura delle Asl e dei principali ospedali italiani, un livello scientifico capace di produrre soluzioni che il ministro Roberto Speranza, collegato con Arezzo in videoconferenza, non solo accoglie ma inserirà nel dossier Pnrr. I numeri della quattro-giorni al Palafiere vanno a braccetto con il senso di un evento che ha portato in città un pezzo della sanità nazionale e il ragionamento su come Arezzo sia stata capace di comprenderne la portata. Vasco Giannotti (nella foto con il governatore Giani), patron del Forum Risk Management insieme a Giorgia Artiano, non ci gira troppo intorno quando dice di "non credere che la città abbia colto questo passaggio.
Non si comprendono alcune assenze, a cominciare da quella del sindaco Alessandro Ghinelli. Francamente, ne sono molto dispiaciuto, non per me bensì per Arezzo perché se andiamo a interrogare albergatori, ristoratori, tassisti ma anche gli aretini che magari si domandano quali siano le ricadute per il territorio, credo che non capiranno come mai la città non si sia del tutto raccolta attorno al Forum". Sassolini dalle scarpe proprio nella giornata conclusiva della kermesse con una sessione dedicata al ruolo dei Comuni dentro la grande riforma che ridisegna la sanità post-pandemia. Non a caso, Giannotti richiama la presenza al Palafiere di "oltre 130 aziende del settore farmaceutico". Il "gancio" è la proposta che il presidente del comitato scientifico del Forum lancia dall’evento e porterà a gennaio sul tavolo del ministro della salute (e pure della Conferenza delle Regioni) con l’ambizione di un via libera: "Realizzare qui un Centro di monitoraggio e di formazione per la telemedicina che comprenda l’area vasta della Asl e magari tutta la Toscana. Ad Arezzo abbiamo già una buona sanità e una buona expertise tecnologica; il fatto di implementare la teleassistenza portando la sanità a casa del paziente, può diventare un’eccellenza aretina". Per fare questo, "c’è bisogno di molta formazione per operatori sanitari ma anche per famiglie e badanti su come gestire le evoluzioni della tecnologia". Se questo è lo schema, ora il Forum ha una nuova mission: "Raccogliere il meglio delle decine di sedute scientifiche, tavoli di lavoro, laboratori, e discuterne insieme al ministro portando il contributo del Forum al cambiamento epocale del sistema sanitario che abbiamo davanti. Sono contento che il ministro apprezzi il livello del nostro evento che ci conferma di essere sulla strada giusta", rimarca Giannotti ripensando allo stop di due anni imposto dalla pandemia e "il grande bisogno di tornare a confrontarsi in presenza. Molti in questi giorni mi hanno fatto notare il rischio che abbiamo corso, perché potevamo non avere i risultati oltre le aspettative che abbiamo ottenuto in questa edizione, ma a me piace rischiare numeri alla mano, la sfida è vinta".