
Fuga di gas e sequestro. Paura monossido a Pergo: la procura stringe il cerchio
di Laura Lucente
CORTONA
A distanza di 10 giorni dalla massiccia intossicazione da monossido, la chiesa di San Bartolomeo a Pergo di Cortona resta serrata. Come deciso dal Vescovo Andrea Migliavacca, infatti, in accordo con il parroco don Piero Sabatini, la struttura resta chiusa. Per i fedeli non resta che partecipare alle celebrazioni nelle parrocchie limitrofe da Montalla (il sabato pomeriggio alle 16) a Sant’Angelo o Montanare (la domenica mattina alle 10). Al momento anche le attività di catechesi sono interrotte, seppur la canonica, luogo prescelto per questo tipo di iniziative parrocchiali dedicate ai giovani, non sia stata interessata dal malfunzionamento che ha generato l’intossicazione.
Qui, infatti, c’è un diverso sistema di riscaldamento con comuni termosifoni. La ferita per quanto accaduto, probabilmente, è ancora aperta, lasciando anche strascichi e la comunità parrocchiale ha preferito prendere un po’ di tempo prima di riprendere a pieno le attività. Tutto congelato, dunque, in attesa di far piena luce su quanto sia successo in quel tragico pomeriggio dell’Epifania durante una recita parrocchiale. L’impianto di riscaldamento della chiesa, su cui da subito si sono riversati i sospetti di un malfunzionamento, resta sotto sequestro. Ad oggi non ci sarebbero stati ulteriori sopralluoghi da parte delle forze dell’ordine e dei tecnici dei vigili del fuoco chiamati a far luce sull’accaduto.
Una situazione resa ancora più complessa dal fatto che questo mal funzionamento che ha portato in ospedale il 6 gennaio, oltre 30 persone, tra cui numerosi bambini, sia accaduta ancora nella stessa chiesa ad appena un anno di distanza da un episodio simile che costò il ricovero e la camera iperbarica all’allora parroco Don Benito Chiarabolli e ad una parrocchiana.
Proprio in quell’occasione, sulla base dei sopralluoghi dei vigili del fuoco, emerse la necessità di alcune migliorie all’impianto di riscaldamento della chiesa. Migliorie, legate soprattutto all’areazione della chiesa, che sono state apportate, proprio recentemente, portando alla riapertura invernale della parrocchia solo l’8 dicembre scorso. Lavori che sono stati anche certificati da un’azienda specializzata. Oggi gli incartamenti sono a disposizione della procura che ha aperto un fascicolo sulla base della prima informativa dei vigili del fuoco con ipotesi di disastro colposo. Accusa che ancora oggi è contro ignoti ma non si esclude che a breve vengano fuori i nomi dei primi indagati.