
La Fiera e Rick Rubin tra i banchi
AREZZO
Casa dolce casa : è il clima che si respira in via Ricasoli, restituita pienamente alla Fiera dopo le edizioni del mezzo esilio. Ma è il clima che si respira ovunque, per un’edizione classificata ad ottobre ma in realtà pienamente estiva. Folla delle grandi occasioni, affari in salita, l’indotto che fa il muscolo infilando almeno tre turni a tavola per ogni pasto. Guido Monaco che oggi ospiterà il camper dei vaccini, sulle orme dello shopping. "Duecento banchi a ottobre": scandisce l’assessore Simone Chierici, soddisfatto come raramente dall’epoca del giuramento. "No, non ci speravo".
Pensa a Parma , al primo "autoscontro" tra le grandi cugine dell’antiquariato dai tempi della pandemia. I danni li fa, perché diversi titolari saltano il turno: e per chi conosce la Fiera sono assenze pesanti, da certi vuoti di piazza Grande ad altri su via dei Pileati e oltre. Ma i numeri tornano. E soprattutto ritagliano un sabato con i baffi.
Al quale mette la firma anche il classico personaggio dall’altra parte del mondo: è Rick Rubin, uno dei più grandi produttori discografici. Dieci Grammy Award vinti, nel suo pedigree gruppi come Red Hot Chili Peppers, tra i solisti un mito come Johnny Cash e personaggi come Shakira e il nostro Jovanotti. Una barba da far impallidire i monaci, anche se è ebreo ashkenazita, regala qualche selfie a chi lo riconosce e si immerge tra i banchi come ama fare sull’onda (rock) della musica.
Americano tra gli americani, se ne sono visti tanti in questo sabato a stelle e strisce. E insieme stranieri e tanti italiani. Qualcuno aveva dubbi su quale sia lo scenario di culto della Fiera? Li ricacci indietro. Non solo in piazza Grande ma su fino a piazzetta Madonna del Conforto e alla via Ricasoli che ritrovata casa la occupa fino quasi alla statua.
Il bar sotto il Comune sorride più di Rubin: in due settimane torna sul percorso dell’antiquaria e brinda alla fine dello smart working, che negli ultimi due anni gli ha dimezzato gli incassi. "C’era anche la Fiera a Firenze in piazza Indipendenza: ma io sono fedele a chi mi ha fatto lavorare durante la pandemia" esclama un espositore fiorentino, grato con noi di essere ripartiti e con Lucca che ospitava i banchi anche in zona arancione. Sant’Agostino si riempie di banchi degli artigiani (ora li chiamano non professionisti, mah..) e fa flop la Badia. E’ riservata agli spuntisti, gli operatori senza posto fisso: ma evitano accuratamente di andarci. "Forse da novembre ci rimettiamo le opere dell’ingegno" concede Chierici nell’euforia della giornata. E bene farebbe, ha poco senso trasformare un punto forte in un ramo secco. Specie ora che sembra rivedersi la luce. In centro passeggiano leziosi i dandy, vestiti tacco e punta e fedeli al loro appuntamento d’autunno.
La collaterale ideale, sono sul percorso, distraggono i clienti per il minuto e mezzo nel quale ti volti a guardare chi sono e cosa fanno. Anche loro nell’edizione della luna di miele con l a Fiera sembrano perfettamente integrati. Per un giorno è la casa di tutti. Compresa la Asl, che oggi atterra in Guido Monaco con il camper dei vaccini:aprirà il percorso della Fiera.Unico stand dove è tutto gratis.
Alberto Pierini