Fiera, riparte la corsa . La scommessa dell’anno e la prova per il rilancio

La rassegna viene da un lungo periodo positivo e punta ad allargare i confini. Regole al vintage, spunta online, percorso. Per il debutto, tutti a colazione.

Si riprendono la loro piazza. Piazza Grande, il salotto dei salotti, il cuore di un evento inventato da Ivan Bruschi praticamente dal niente. Se l’erano lasciata alle spalle a dicembre, tra lo sfrigolare degli stinchi di maiale e i piatti di canederli e la ritrovano a gennaio. Una piazza risistemata a tempo di record e pronta ad ospitare i suoi inquilini storici: gli antiquari. Che però godono del trampolino di lancio della Città di Natale. La coda dell’evento si spinge fino a domani ed è un mix che stavolta potrebbe giocare tutto a favore della Fiera, perchè in giro non ci sono gli sparuti gruppetti di altre edizioni di gennaio. In realtà, c’è un fiume di turisti che sembra non volersi scollare dal centro e segnerà l’ultimo scorcio delle feste di Natale.

Una Fiera che gode di un calendario favorevole e che prova a partire con il vento in poppa: forte di un trend favorevole che ormai dura da diversi mesi, con pochissime eccezioni. Di fronte ci sono dodici mesi di navigazione, il viaggio del 2024. Con molte sfide da affrontare e questa non è una novità per la rassegna che da oggi incrocia l’evento di Natale. La prima sfida è quella di rimettere in ordine l’offerta che è buona ma oscilla tra alti e bassi. Non è un mistero che ci sia la volontà di riportare un pò di equilibrio nel vintage: quello buono è una marcia in più ma non sempre brilla per qualità, come del resto hanno dimostrato le recenti edizioni, specialmente tra i banchi di piazza del Comuine. La soluzione è allo studio, così come l’organizzazione sta lavorando a velocizzare la spunta, cioè l’assegnazione dei posti vuoti: l’obiettivo è farla on line, risparmiando tempo ed energie preziose. Accadrà solo quando tutti saranno pronti, senza spallate o accelerazioni improvvise. Terzo traguardo èil ripristino delle aste: funzionavano bene, affollando il salone di Fraternita, ed è un format sul quale tornare a puntare. Nel taschino c’è anche l’asso, inventato dall’assessore Simone Chierici, di provare a riportare alla ribalta alcuni degli operatori via via persi per strada. Disponibilità ce ne sono, il 2024 dovrebbe essere l’anno giusto. Tra le sfide c’è pure l’idea di ridare stabilità all’ala di piazza della Badia che funzionava da polmone degli artigiani, poi trasferiti a Sant’Agostino per mettere al loro posto gli antiquari senza posto fisso che, a loro volta, non hanno dimostrato grande appeal sulla location.

Intanto il 2024 parte con il piede giusto. La Fondazione Intour conferma il bel gesto della colazione offerta a tutti gli antiquari sul percorso (come lo scorso anno). Una piccola cosa, certo, ma pur sempre un segno di attenzione per chi una volta al mese lavora per noi: il grazie gli aretini non lo dicono con i fiori ma con cornetto e cappuccino.

Lucia Bigozzi