Fiera: 214 antiquari, strade riaperte Con il bando piazza Grande fa il pieno

Completato l’iter. Tornano in pianta stabile via Cavour e via dell’Orto. Resta ancora vuota la Badia. In Comune caso Due Mari: il sindaco punta alla valutazione di impatto ambientale ma è allarme sui tempi.

Fiera: 214 antiquari, strade riaperte  Con il bando piazza Grande fa il pieno

Fiera: 214 antiquari, strade riaperte Con il bando piazza Grande fa il pieno

di Alberto Pierini

AREZZO

Più siamo, meglio stiamo. E il principio vale anche per la Fiera. La corsa del bando è completata: gli uffici comunali hanno chiuso la procedura puntuali come treni svizzeri. Gli antiquari hanno già fatto le loro scelte, indicando le piazzole preferite tra quelle disponibili. Il risultato? Travolgente. Perché il numero complessivo è risalito da 162, il fondo del barile toccato dopo anni di addii, a 214. Molti spuntisti che finora non avevano un posto fisso. Ma la differenza è corposa.

I titolari sono tenuti a partecipare, fatte salve alcune assenze consentite: quindi il numero dei protagonisti si assesta. Siamo lontani, beninteso, dai tempi d’oro: ma sopra quota duecento si respira e si respira meglio. E l’appetito viene mangiando.

"Adesso l’obiettivo sarà di attrarre nuovi spuntisti e incrementare le presenze" annuncia incrinando il solito cinismo l’assessore Simone Chierici. E si gode la vista da quota 214. "Avremo un percorso espositivo esteso fino all’inizio di piazza della Badia e già dall’edizione di giugno". Un’edizione di tre giorni e con 55 candeline sulla torta, l’età della Fiera.

I fatti? Su 58 domande in 52 hanno trovato un posto che gli piacesse. L’ultimo rischio era proprio questo: che a fronte della mappa, diventata nel tempo un po’ magrina, i più girassero al largo. E invece no. Due le strade che riaprono in pianta stabile: via dell’Orto (che da anni era una riserva indiana in caso di boom di antiquari) e via Cavour. Una via Cavour che si era svuotata per la scelta, non felice, di traslocare gli artigiani a Sant’Agostino.

Ora torna sotto le bandiere dell’antiquariato. Non la Badia, il cuore del settore, rimasta sgombra. Ma intanto il resto del percorso si accorpa. Piazza Grande ritrova il tutto esaurito, e così anche via Ricasoli: spesso piena ma quasi mai con i titolari dei posteggi.

Nella formazione ci sono alcuni antiquari nuovi di zecca, mai un’edizione della Fiera fino ad oggi, e cinque che hanno raddoppiato il banco. Di posti liberi ne restano 25, ma soprattutto sale l’entusiasmo per provare a crescere. "Aver atteso qualche mese per lanciare il bando – commenta Chierici – ha stabilizzato la crescita e moltiplicato le domande al momento giusto". Sullo sfondo il recupero dell’ala di Sant’Agostino (se non fosse la Badia pescando una location più a ridosso della Fiera) e il nodo della tracimazione del vintage. Ce n’è tanto, ce n’è troppo: ben vengano le collaterali, anche se di volta in volta il focus potrebbe essere ampliato ad altri settori merceologici, ma è sul percorso che va messo mano, se necessario anche modificando il regolamento.

Intanto ieri in consiglio comunale ha tenuto banco la questione Due Mari con le proteste di San Zeno. Una raffica di interrogazioni da Alessandro Caneschi, Francesco Romizi e Marco Donati: più la risposta del sindaco. "Le bretelline non sono la Due Mari ma arterie di compensazione per ridurre problemi di viabilità nel momento in cui i cantieri avranno il maggiore impatto sul nodo di Olmo".- L’idea? "Procedere a valutazioni di impatto ambientale". Sullo sfondo una modifica al percorso. La richiesta al ministero è già partita, ai primi di giugno una missione a Roma. Sulla Due Mari la Via c’è dal 2004, presto compirà 20 anni.

Ora il resto, spinto dalle proteste dei residenti. Ben vengano sicurezza e cautele: ma il rischio è che i tempi di completamento della superstrada tornino ad allungarsi, perdendo la grande occasione del commissario straordinario. Quei due mari si collegheranno mai?