SILVIA BARDI
Cronaca

Festa a Villa Occhini con Simona Izzo e Ricky Tognazzi veri mattatori

Presentato il docufilm su Ilaria , in sala il marito, la figlia Alexandra e l'attrice Agnese Nano. Tognazzi e la moglie invitano la città a organizzare un festival dedicato all'attrice

Festa a Villa Occhini

Arezzo 5 maggio 2019 - Una grande festa quella per Ilaria Occhini in cui sembrava di essere a casa con gli invitati subito coinvolti negli aneddoti di famiglia di Simona Izzo e Ricky Tognazzi, moderna versione di “Casa Vianello”, che si prendono in giro per l’età, con lui che si ostina a farsi chiamare zio e non nonno dai nipoti “perché non voglio andare a letto con la nonna”. Un elegante aperitivo al tramonto con ostriche e prosecco e vista sul parco di Villa Severi, l’arrivo di Raffaele La Capria, che in casa chiamano Dudù ma che tutti considerano un “oracolo”, appoggiato al suo bastone, con Simona Izzo che gli fa i complimenti per essere arrivato direttamente da Roma e aver mangiato una ventina di ostriche dal buffet e non essere nemmeno stanco. Ma lui sembra avere occhi solo per la sua Ilaria, che è dovuta rimanere a Roma, alla quale ancora oggi dichiara il suo amore.

Questa festa a Villa Occhini, organizzata dalla figlia Alexandra e da Mauro Valenti è per lei, per ricordare i 65 anni di carriera con il docufilm “L’intelligenza del cuore” del regista Mauro Conciatori, con l’attrice Agnese Nano che legge il racconto che il nonno Giovanni Papini ha dedicato alla sua Ilaria. Ci sono tutti, compresa la nipote Alice, figlia di Alexandra e Francesco Venditti. Un film in cui è l’attrice stessa a raccontarsi in una intima intervista, da quando era bambina, circondata dai libri del nonno alla decisione di fare l’attrice e di studiare all’Accademia d’arte drammatica di Roma Silvio D’Amico, i docenti Costa e Ronconi, il primo sceneggiato di grande successo Jane Eyre che la fece conoscere al pubblico che la riconosceva e la fermava per strada, poi Visconti con la “Fiera delle vanità”, a teatro con Lionello, Missiroli, Gassman, Mastroianni, la pausa per la nascita della figlia, di nuovo al lavoro con il rimorso di non essere presente come madre “per un’attrice non va bene avere figli”. Un’assenza che la figlia ancora oggi ricorda di aver sofferto: “per me era un mito irraggiungibile, mi sentivo brutta e inadeguata, ero intimidita da lei e dalla sua bellezza, ma la adoravo”.

La adora ancora, come suo padre che guarda il film per la prima volta insieme al pubblico aretino, ride quando vede sua figlia piccola, si prende in giro quando si riascolta parlare, si commuove quando lei ricorda come si sono incontrati a Positano per caso, avendo entrambi come amici carissimi Patroni Griffi e Caprioli. Un rapporto difficile perché lui era sposato in attesa di separarsi e che li vede costretti a far nascere Alexandra a Londra per poterle dare il nome del padre. “La sua bellezza era splendente - confessa La Capria - ma Ilaria la portava come si porta una borsa o un foulard , per me era una dea da guardare esterrefatto, era inconsapevole della sua bellezza e non l’ha mai usata, ha un’anima grande, è la mia Anna Karenina”. Sembra di entrare in un album di famiglia, si commuove il pubblico, si commuove il regista Conciatori: “Girando questo film, parlando con loro mi sono affezionato a Ilaria e Raffaele che qui si è rivelato un attore eccezionale, se gli lasci la briglia sciolta non si ferma più. Hanno saputo raccontare la vita reale, con semplicità”.

E poi la cena nel Loft di Alexandra ricavato in un’ala della Villa La Striscia con tanti ospiti fra cui Beppe Angiolini, Bruno Tommassini, Lucia De Robertis, Ivana Ciabatti, Franco Vaccari. E la festa a sorpresa per il compleanno di Ricky Tognazzi. Ma un regalo tutti lo vorrebbero per Ilaria, un festival del cinema e del teatro al femminile da tenere ad Arezzo abbinato al Premio Occhini. “E’ la mia grande speranza” fa sapere Alexandra. “Consideriamo questa serata e questo film una data zero - ha precisato Ricky Tognazzi - come uno stimolo a fare di questo progetto una certezza”. “Lo consideriamo un prodromo di qualcosa che deve avvenire ad Arezzo - ha insistito Simona Izzo - una città che deve molto a Ilaria che ha dato tanto come donna e come attrice, diventando famosa e facendo parlare di Arezzo dove è nata e dove ha vissuto la sua infanzia. E’ un patrimonio di questo posto e bisognerebbe istituire un premio dedicato a Ilaria per le attrici del cinema, della televisione, del teatro, senza distinzioni, come ci ha dimostrato proprio lei. Tutta la stampa e il mondo del cinema parlerebbero di Arezzo. Dobbiamo impegnarci per farlo e dobbiamo assolutamente un premio a questa grande attrice aretina. Ci vediamo il prossimo anno”.