Festa a tutto fuoco: ma c’è chi lavora

Vespa raduno, artigianato, musica, carnevale, battesimi a cavallo. Calano le mascherine, ripartono gli eventi

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Calano le mascherine, salgono le maschere. Le maschere del Carnevale, i Figli di Bocco che tornano a colorare Castiglion Fibocchi. Niente è più come prima dopo il Covid ma se la differenza fosse solo di date ci potremmo perfino stare. Ma intanto il secondo passo fuori dell’emergenza sanitaria (anche se le mascherine al chiuso resisteranno fino a giugno in tante occasioni) coincide con un primo maggio vecchia scuola. Una raffica di eventi da tutti i pori.

Il top ad Arezzo con la Fiera, e ne parliamo sotto. Ma i banchi dilagano dappertutto. Ad Anghiari è l’ultimo giorno utile per ammirare la Mostra dell’artigianato: ogni "lassata", per dirla con i romani, è persa, un evento di richiamo incastonato in un paese perfetto. A Castiglion Fiorentino esplode il Maggio: la campionaria con 40 espositori, un’area trasformata in orti, il trionfo dei vivai, le botteghe. A Bibbiena ecco "La via delle arti e dei mestieri", i commercianti in cabina di regia, un percorso e in serata l’illuminazione a nuovo della Torre del Tannino.

Spazio ai vecchi artigiani: intagliatori, scalpellini, impagliatori, ricordi per gli anziani, per i ragazzi "panda" da difendere. Ad Arezzo irrompe il raduno in Vespa, un must del primo maggio. Prima tappa alle 8 al Prato, passaggio ai valichi dello Scopetone e della Foce, poi anche loro confluiranno a Castiglion Fiorentino, calamita di questa festa del lavoro. Lavoro che tira il fiato e lavoro al pezzo anche oggi. Il commercio ad esempio: solo ad Arezzo, e nei paesi in Fiera, negozi aperti. E anche qualche supermercato che non arretra di un centimetro, ad esempio la Pam. C’è perfino uno sciopero proclamato per frenare i carrelli ma è un’arma che nei festivi è spuntata, quasi mai riesce a bloccare le aperture.

Anghiari non si regala solo la mostra mercato: c’è anche la Scampanata, alle 6 di mattina,. 150 iscritti e un mix tra concerto anomalo e goliardia, con tanto di lancio di farina e uova. A Stia rispunta dai mesi bui la Festa del Battilano, i vecchi cardatori, intorno allo storico lanificio,. A Pratovecchio il concerto della Filarmonica (11.30), la colonna storica della tradizione ma ravvicinata dai grandi pezzi della storia del cinema, in testa Ennio Morricone.

E concerto di forte impatto a Camaldoli (Monastero, ore 16) con l’ensemble vocale in "D’Amor cantando"., quello che muove il sole e le altre stelle e che quindi lì sta di casa, Sempre oggi il battesimo a cavallo nella Scuderia Pan, alle 15.30 con i bambini in sella ai pony. Gran finale di nuovo ad Anghiari. Fabrizio Gifuni dopo la serata di ieri con le lettere di Moro alle 10.30 incontra il pubblico in Comune. Su un testo che porterà a Cannes ed è il sale della serie firmata da Bellocchio. "Cosa c’è di folle nel non voler morire?". E il grido quasi incornicia la ritrovata festa del lavoro.

Alberto Pierini