GAIA PAPI
Cronaca

False patenti senza un’ora di lezione. In trappola i furbetti dell’autoscuola

Scoperto dalla Polstrada il meccanismo per ottenere il titolo: 12 denunciati, le firme di presenza erano fasulle. Nel mirino anche i "corsisti". Scatta l’iter per la sospensione e per la revoca della licenza all’impresa

False patenti senza un’ora di lezione In trappola i furbetti dell’autoscuola

Arezzo, 15 febbraio 2023 – Nemmeno un minuto di corso, che era obbligatorio, ma una semplice firma su registri senza mai aver seguito le lezioni. Bastava così poco per ottenere la patente professionale in una nota autoscuola della provincia. Un "giochino" che andava avanti da tempo, ma che gli investigatori della Polstrada hanno interrotto denunciando dodici persone. Dalle indagini hanno scoperto che l’ autoscuola rilasciava la carta di qualificazione del conducente (Cqc il codice), anche a chi non aveva frequentato il corso per conseguire il titolo. Tra le persone finite nei guai con l’autorità giudiziaria ci sono anche i "corsisti infedeli". Non solo: sono state avviate le procedure necessarie per arrivare a sospendere prima e poi a revocare l’autorizzazione all’autoscuola.

Il corso di specializzazione rappresenta una sorta di "laurea della patente di guida", che si ottiene seguendo un corso di centoquaranta ore in presenza in un’autoscuola abilitata. Un titolo che certifica le capacità professionali dei partecipanti, già in possesso di una patente di guida di categoria superiore, e consente di svolgere attività di carattere professionale legata all’autotrasporto.

E’ obbligatorio dal 10 settembre 2009, possedere la nuova "carta" per chi vuole lavorare come autista nel settore del trasporto di merci o persone a bordo di mezzi pesanti. Ma come spesso accade, c’è chi va alla ricerca di comode scorciatoie. La Motorizzazione aretina è testimone di cervellotici stratagemmi messi in campo per ottenere la patente di guida senza applicarsi troppo allo studio. Telecamere nascoste nelle asole delle camice, auricolari sistemati sotto copricapi, "complici" all’esterno pronti a ricevere le domande e a inviare in tempo record le risposte giuste per centrare il quiz.

In questo caso, invece, i protagonisti non si sono nemmeno affaticati per elaborare un piano "alternativo". Qui, i diretti interessati si limitavano a non fare. In sostanza, firmavano un registro attestando di essere andati regolarmente a lezione mentre, erano da tutt’altra parte.

Non solo: il meccanismo messo in piedi secondo gli investigatori rappresentava una grave minaccia per la sicurezza stradale, dal momento che i neo autisti potevano tranquillamente guidare i loro "bisonti della strada" sebbene privi delle competenze professionali e tecniche necessarie.

Studenti negligenti, certo, ma con la compiacenza dell’autoscuola. Secondo gli accertamenti degli uomini della Polstrada, i responsabili, al termine delle lezioni dichiaravano che tutto si era svolto regolarmente e che gli studenti avevano frequentato il corso con profitto. In questo modo, i nuovi autisti al termine delle lezioni ricevevano il documento necessario per lavorare. Senza fatica e senza aver svolto un’ora di lezione.