DI
Cronaca

Expo, il rinvio di Vicenza non travolge Oro Arezzo

Da Ieg rassicurazioni sulla data di maggio della prima Fiera da inizio pandemia. Troppo vicine? Giordini: "Nessun problema, era così anche nel passato"

di Diego D’Ippolito

AREZZO

L’export orafo è tornato a brillare, ma è come se una maledizione si fosse abbattuta sulle sue fiere. Quella di Vicenza, ormai sorella di Oro Arezzo, è stata rinviata al 12 marzo. Quella aretina dopo due anni di stop è ancora fissata sul calendario fieristico dal 7 al 10 maggio, ma fortunatamente non ci sono segnali che qualcosa possa cambiare. Covid permettendo. Per Vicenza, l’impennata dei casi ha portato alla decisione sofferta di rinviare l’edizione di gennaio a marzo, un paio di mesi prima di quella aretina. "Questo non è assolutamente un problema", spiega Giordana Giordini, presidente orafi Confindustria, "anche in passato le due fiere si tenevano a breve distanza l’una dall’altra", aggiunge.

Insomma, massima fiducia nello svolgimento di Oro Arezzo e anche da Ieg arrivano segnali positivi. Il colosso fieristico che da quando ha acquisito Oro Arezzo ha in mano le principali esposizioni nazionali, proprio alcune settimane fa all’auditorium di Arezzo Fiere ha organizzato la prima tavola rotonda sul gioiello, primo evento in presenza del settore orafo aretino da inizio pandemia. Una iniziativa che ha disegnato i nuovi modelli di sviluppo del mercato che hanno portato importanti frutti nel business orafo che, nonostante la pandemia, e l’assenza di fiere sta vivendo un momento estremamente positivo.

I dati dell’istituto del commercio estero emersi durante il convegno, segnano una prova di forza del settore orafo-gioielliero sui mercati internazionali con particolare riferimento a Stati Uniti, Svizzera, Francia, Emirati Arabi Uniti e Hong Kong. Una crescita robusta del Made in Italy del gioiello che ha segnato +71,3% rispetto al 2020 e +7,2% rispetto al 2019, con valore nei primi 9 mesi dell´anno pari a 5,5 miliardi di euro per un contributo all´export italiano complessivo tra il 2020 e il 2021 di +0.44 punti percentuali. Nel segmento aretino, uno dei più floridi, si registra secondo la Camera di Commercio una rilevante crescita del 92,4% che non solo permette il recupero delle pesanti perdite subite lo scorso anno (-39%) ma fa registrare una crescita del 17,3% rispetto al 2019. L’export dei metalli preziosi è stato il vero traino dell’economia aretina nei primi nove mesi 2021, secondo i numeri dell’ente camerale, le esportazioni si sono attestate a oltre 4,1 miliardi di euro, in flessione del 15,6% rispetto allo stesso periodo 2020 ma ben al di sopra del livello pre-pandemia (+37,3%). Sono ovviamente numeri molto influenzati dal valore del metallo e dal fatto che in momenti di incertezza i beni rifugio hanno maggiore circolazione nel mercato.

Per l’export orafo aretino si sono riconfermati in forte crescita alcuni dei mercati di riferimento: gli Emirati Arabi: +165,6% nell’ultimo anno e +15,3% nel biennio. Bene anche il mercato Usa: +129,5% nell’ultimo anno e +87,8% nel biennio. Unica eccezione Hong Kong sia per la forte diminuzione degli arrivi di turisti cinesi che per la creazione di nuovi hub commerciali esentasse nella Repubblica cinese.