
Stefano Tenti
Arezzo, 24 marzo 2020 - Un trasloco a tempo di record, le sale chirurgiche del San Donato si sono materializzate in appena tre giorni al Centro Chirurgico Toscano, manco fosse un esperimento di telecinesi. E qui, nella grande clinica di Ceciliano, sono state effettuate ieri le prime tre operazioni. Senza problemi e con esito fausto. «Sono orgoglioso di Arezzo - si compiace il dottor Stefano Tenti, direttore del centro - E’ stata una straordinaria risposta a una straordinaria emergenza e devo dire bravi, ma bravi davvero, al responsabile della rete ospedaliera Monica Calamai e a Michele De Angelis, primario di urologia al San Donato. Sono stati loro a mettere in piedi un’impresa per nulla semplice».
Il primo giorno di interventi fuori dall’ospedale pubblico è dunque andato nel modo migliore. Ancora Tenti: «Tre le operazioni chirurgiche tutte per urologia, poi abbiamo un’emergenza per un’anziana da effettuare in nottata o al massimo questa mattina. Non ci sono stati problemi, tutto si è svolto regolarmente e bisogna considerare che gli interventi ordinari, sia da noi sia al San Donato, sono drasticamente diminuiti».
Otto le sale operatorie a disposizione al Centro Chirurgia, «nella sala grande - prosegue il direttore Stefano Tenti - ospitiamo la chirurgia robotica. Adesso sarà in funzione il robot dell’ospedale ma la clinica ha attivato il noleggio di un macchinario e, quando arriverà, la strumentazione attuale tornerà al San Donato. Ci è stato però comunicato che il nostro robot non arriverà prima di un mese.
Però nessuna preoccupazione, fino a quel momento resta in funzione il robot dell’ospedale pubblico». Altre due sale, disponibili dalle 8 alle 20, sono destinate alle discipline ospedaliere, ovvero chirurgia generale, chirurgia vascolare, urologia, otorinolaringoiatria e ginecologia. Ovviamente non la maternità con il reparto che resta saldamente ancora all’ospedale San Donato».
Delle restanti sale, tre rimangono per le attività in convenzione della clinica privata, mentre le ultime due sono utilizzate per le urgenze. Gli interventi ambulatoriali si svolgono infine alla Sapra di Ponte a Chiani. La logistica è stata dunque messa a punto e sta funzionando in modo perfetto grazie appunto alla felice tempistica e anche all’eccellenza della struttura di Ceciliano.
Quanto alla sicurezza, Stefano Tanti rassicura: «L’arrivo al centro è preceduto da due messaggi, uno telefonico, l’altro in sms. Il paziente passa prima dal pronto soccorso del San Donato e quando arriva da noi dobbiamo presumere che sia negativo al Covid. Ma ugualmente ci comportiamo come se il paziente fosse positivo, prendendo tutte le precauzioni del caso: la maschera, gli occhiali, il cappello, i guanti.
Mettiamo poi che un operatore debba accompagnare un degente in bagno: ebbene, anche in questo caso deve indossare una tuta speciale, simile a quella dei palombari, che trova attaccata all’ingresso della stanza. Non si può mai dare nulla di scontato, tutto è purtroppo possibile, ma siamo ragionevolmente sicuri di aver ridotto i rischi davvero al minomo».
In più al Centro Chirurgico ogni paziente viene ospitato in una camera singola, azzerando dunque la possibilità di contatti con altri ospiti della struttura che non siamo medici oppure infermieri.