GAIA PAPI
Cronaca

"È il momento di reagire". Ciabatti lancia la riscossa. Test decisivo tra gli stand

Dal suo osservatorio vede salire un grande fermento intorno al bene rifugio "Dal settore dei gioielli arrivano segnali critici ma il mercato è in movimento". La minaccia dei dazi e delle incertezze, le possibili risposte e le aspettative .

"Restare positivi e fare del nostro meglio per trovare il modo di trasformare i momenti di crisi in nuove opportunità". Con questo spirito, che la caratterizza, Ivana Ciabatti alla guida di Italpreziosi, si affaccia anche ad OroArezzo. La fiera arriva in un momento particolare per l’oro, vuoi i dazi, le oscillazioni del prezzo.

Come siete arrivati a questa edizione?

"Arriviamo a Oroarezzo in un momento di fermento per l’oro da investimento ma di grande incertezza per il comparto del settore orafo-argentiero. Le incertezze geopolitiche, la guerra dei dazi iniziata da Trump, le forti oscillazioni del prezzo dei metalli preziosi stanno creando un mercato dove è sempre più necessario avere la capacità di adattarsi, di cercare nuovi business e nuovi mercati. Italpreziosi lo sta facendo ormai da qualche anno, cercando di diversificare le proprie attività e di investire in nuovi prodotti e mercati finora poco esplorati".

La fiera farà quindi da cartina tornasole del momento? Quali le attese?

"Sì, Oroarezzo sarà come sempre un’occasione concreta per leggere lo stato di salute del comparto e captare le nuove esigenze del mercato. È necessario restare positivi e fare del nostro meglio per trovare il modo di trasformare i momenti di crisi in nuove opportunità. Non dobbiamo mai dimenticarci che l’Italia ha da sempre dettato le tendenze in tutto il comparto moda, fashion e alta gioielleria, oltre ad essere all’avanguardia per la tecnologia. C’è anche da considerare che le fiere orafe, rispetto a qualche anno fa, sono totalmente cambiate: non si torna più, o almeno non sempre, in azienda con gli ordini, ma con nuovi contatti, nuovi spunti, nuove idee da sviluppare".

Quali le tendenze attuali e le vostre novità?

"La tendenza che abbiamo percepito in questa prima parte di 2025, in virtù dell’aumento del prezzo, è stata una domanda di gioielleria a titoli più bassi, ad esempio 14 carati e 9 carati, in mercati tradizionalmente legati al 18 carati. C’è la voglia da parte del settore orafo italiano di cercare nuovi sbocchi di mercato e quindi dovremo essere bravi a capire e intercettare al meglio dove la domanda di gioielleria sarà in crescita e quali saranno i prodotti che potranno funzionare.

Per quanto riguarda Italpreziosi, stiamo investendo, in questo contesto complesso, per essere più competitivi nei mercati internazionali, effettuando nuovi investimenti sia in alta tecnologia, sia nel creare nuovi prodotti, nello studiare nuovi mercati e settori. Viviamo in un’epoca dove l’unica cosa certa è l’incertezza, dove si parla anche di un nuovo ordine mondiale, caratterizzato non solo da problematiche economico-finanziarie e geopolitiche, oltre alle varie criticità legate alla de-dollarizzazione e alla de-globalizzazione, con l’aggiunta dell’atteggiamento più aggressivo ed imprevedibile nell’ambito commerciale da parte del governo Usa, che potrebbe portare ad una nuova escalation protezionista per andare così a ridisegnare una nuova geografia degli scambi commerciali a livello mondiale".