Disperso, cresce la paura Da giorni nessuna notizia È un pioniere della Fiera

Da 50 anni Bruno Albiani protagonista all’Antiquaria insieme al cognato Papini. Continuano le ricerche frenetiche anche con droni e telecamere termiche.

Ti accoglie ogni volta in Fiera con il sorriso bonario del vecchio antiquario: da sempre lì, in quell’angolo di piazza Grande subito dietro la fontana, sullo sfondo del mattonato rosso coperto dai mobili e dai gioielli d’epoca del suo banco. Ora quel sorriso è disperso e la paura sta crescendo.

Si è chiusa con un altro nulla di fatto la disperata ricerca dei soccorritori. La ricerca di un uomo di 83 anni, del quale ormai da sabato sera non c’è traccia. E quell’uomo è lui: Bruno Albiani. Un pioniere dell’Antiquaria.

In piazza praticamente dalle prime edizioni di Ivan Bruschi fianco a fianco con il cognato, Giovanni Papini. Ques’ultimo un fuoco di fila di battute, commenti, a volte critiche ficcanti, lui spesso chiuso nel suo tranquillo silenzio ma sempre al pezzo.

Da qualche mese non li vedevi sul percorso ed era un po’ come arrivare in piazza e non trovare la fontana, la "loro" fontana,o il "Petrone". Una sensazione anomala, quasi di abbandono.

Ma è niente rispetto a quello che sta vivendo da sabato sera la famiglia. Un appello partito subito, in particolare dalla figlia. Nella zona della Chiassa Superiore. Bruno le aveva detto di voler andare a cercare gli asparagi, come avrà fatto in passato mille altre volte. Ma stavolta non è tornato.

Un vuoto di memoria, una sensazione di sentirsi perso, chissà. Ha cominciato a chiedere aiuto con il cellulare. Si rendeva conto di non riuscire a ritrovare l’orientamento. Nel corso delle chiamate indicava addirittura un pilone, un albero, punti di riferimento per essere ritrovati. Poi più nulla.

Il silenzio, il suo solito silenzio, si è esteso anche al telefono, che probabilmente si è scaricato. I soccorsi sono partiti in forze. Guidati dai vigili del fuoco ma con squadre compatte. Squadre con la Croce Rossa e i volontari sempre pronti de La Racchetta.

Si sono concentrati nei boschi vicino alla Chiassa: proprio seguendo la "pista" degli asparagi, sapendo dove questa ricerca sempre molto amata dai vecchi aretini si concentra.

Boschi passati letteralmente al setaccio.Un metro dopo l’altro, con l’ordine che è determinante in queste ricerche. E ben sapendo che l’area è vasta e in poche ore anche una persona di oltre 80 anni può arrivare a coprire vari chilometri.

L’auto parcheggiata vicino al cimitero della Chiassa, il raggio di ricerca via via più esteso. Ma con i vigili del fuoco a mantenere come posto di comando avanzato proprio la chiesa della Chiassa. La ricerca è stata via via raffinata. Convocato il personale esperto di topografia applicata al soccorso, quello dei sistemi aeromobili e quindi utilizzando droni per spingersi, grazie alle telecamere, nei punti più reconditi del bosco, telecamere termiche.

Sono arrivati i cani da ricerca, l’area è stata sorvolata dall’elicottero dei vigili del fuoco, con polizia, carabinieri e volontari a proseguire le loro ricerche a terra. Ma per ora tutto a vuoto.

E sale la paura, siamo alla terza notte all’aperto, e le notti sono ancora fredde. Un freddo che entra dentro gli stessi soccorritori e sopratutto in chi lavora per ritrovarlo. Vivo, insieme a quel sorriso perduto della Fiera.

Alberto Pierini