
ghezzi degortes
Arezzo, 29 settembre 2021 - Abbiamo 90mili addetti alla fame che non lavorano, sul tema dei locali nessuno ha preso posizioni. Come si deve fare con le discoteche? La stiamo affrontando ministro dopo due anni?”. Si sgola Antonio Degortes titolare della Capannina di Forte dei Marmi e insieme a lui i colleghi Tito Ghezzi di Arezzo, Stefano Lanini per i locali del Casentino e Giuseppe Muscinelli dalla Valtiberina, che lunedì hanno fatto irruzione in piazza Duomo a Siena sede di un convegno con Enrico Letta a cui partecipava anche il ministro Roberto Speranza. Muniti di cartelli “Green pass per tutti per noi no??”, proprio al ministro intercettato in uscita si sono appellati i gestori delle discoteche che da due anni sono fermi al palo delle normative anti Covid. Senza nessuna prospettiva di riaprire. Nemmeno adesso che il Cts ha dato parere favorevole sulla capienza dei luoghi all’aperto e al chiuso che ospitano eventi sportivi o manifestazioni culturali rivedendo i numeri per stadi, palazzetti, cinema, teatri, arene. Tutti dovranno essere minuti di green pass ma di fatto se cinema e teatri possono sperare, le discoteche continuano il loro periodo più buio. Non è stata esaminata al momento la richiesta del ministero dello Sviluppo economico di verificare la possibilità di riaprirle.
“A giugno il Cts aveva dato parere favorevole alla riapertura dei locali all’aperto, poi la classe politica ha deciso di non farci ripartire, adesso che il Comitato tecnico scientifico boccia l’ipotesi di riaprire le discoteche al chiuso, la prospettiva per noi è sempre più nera – dice Tito Ghezzi storico gestore di locali da ballo in città e provincia – lo scenario è preoccupante ecco perché abbiamo cercato di fare pressione sui politici facendo irruzione lunedì a Siena al convegno a cui partecipava anche il ministro Speranza. Con me c’erano vari gestori di locali della Toscana”. Per Arezzo oltre a Tito c’erano il Presidente provinciale del Silb, il sindacato locali da ballo Stefano Lanini titolare in Casentino dello storico River Piper di Stia, poi Giuseppe Muscinelli proprietario dello Scorpione di Sansepolcro e del Formula 1 a Città di Castello.
E con loro Antonio Degortes della Capannina del Forte che già in estate si era reso protagonista di una protesta in spiaggia a Castiglion della Pescaia dove il ministro Speranza era in vacanza, chiedendo l’apertura delle discoteche. “Non ci resta che inseguire il Ministro per gridare il nostro disappunto – prosegue Tito – come mai il green pass che si utilizza per tutto non vale per noi? Il ministro ci ha liquidato dicendo di essere in contatto col nostro sindacato, ma di fatto nulla è stato fatto. Sabato proporrò l’ultima cena in musica al Dolceverde all’aperto, dopo il 2 ottobre col freddo non ci sono prospettive”. “La proposta fatta al Cts prima dell’estate era di riaprire le discoteche con green pass e capienza ridotta – dice Giuseppe Muscinelli – nessuno ci ha ascoltato. Il settore prima del Covid contava 3mila locali e 90mila addetti, ma sono mille le discoteche che non riapriranno più. Abbiamo perso tanti guardarobieri, baristi e dj, che hanno cercato lavoro altrove quindi sarà difficile anche ripartire. L’intera categoria è stata abbandonata senza ristori. Il Formula 1 di Città di Castello in estate è stato convertito in bar e ristorante con musica. Ma quando finirà la bella stagione non ci resterà che sperare che ci diano la possibilità di tornare al lavoro con green pass e capienza ridotta, se questo non accadesse oltre alla mancanza di prospettive, andremo verso un’anarchia che non fa bene a nessuno con bar e ristoranti spesso convertiti abusivamente in locali in cui si balla senza controllo. Il Governo dice che il vaccino ci rende liberi non vale per noi”.