De Benedetto assolto, la sentenza del Gip dopo la richiesta del Pm. Lui: "Finalmente"

La Pm Taddei aveva chiesto l'assoluzione, "il fatto non sussiste". Breve camera di consiglio. Lui non c'era, manifestazioni in 18 città. "Bene, finalmente": la sua reazione

Walter De Benedetto

Walter De Benedetto

Arezzo, 27 aprile 2021 - Walter De Benedetto è stato assolto. La decisione è stata presa dal Gip Fabio Lombardo dopo una breve camera di consiglio. Camera di consiglio che si era aperta dopo che la stessa rappresentante dell'accusa, il Pm Laura Taddei, aveva chiesto la sua assoluzione. "Il fatto non sussiste" la motivazione.

Doveva esserci anche lui stamani nonostante le sue precarie condizioni di salute, minate da questa malattia terribile che si chiama artrite reumatoide.  Walter De Benedetto, così come aveva fatto a fine febbraio per l’udienza preliminare, non voleva mancare all’appuntamento con il Gip Fabio Lombardo, assitito dagli avvocati Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti messi a disposizione dall’associazione Luca Coscioni. Ma alla fine le sue condizioni non glielo hanno permesso.

Il caso di Walter è ormai stranoto: è imputato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti perché in una mini-serra allestita in casa coltivava piantine di cannabis. E non certo lo spaccio era il suo obiettivo.

Costretto in un letto da una malattia che gli procura atroci sofferenze, De Benedetto coltivava cannabis perché la sostanza ha un effetto miorilassante e perché la quantità fornita dal servizio sanitario (un grammo al giorno) non era sufficiente a ottenere risultati.

Con lui fu denunciato un amico che lo aiutava ad innaffiare le piante: già processato, è stato condannato a un anno e due mesi. Walter viene processato stamani con rito abbreviato, arrivato in ambulanza a palazzo di giustizia ribadendo un concetto che più volte ha espresso: «Non ho più tempo per aspettare i tempi di una giustizia che ha sbagliato il suo obiettivo. Il dolore non aspetta. Mi assumo la mia responsabilità, mi sento a posto con la mia coscienza».

Davanti al giudice oltre ai suoi avvocati i parlamentari Caterina Licatini del Movimento 5 Stelle e Riccardo Magi di +Europa, quest’ultimo protagonista nei mesi scorsi di una protesta eclatante: portò cannabis a Walter, nella sua casa di Ripa di Olmo, e poi si autodenunciò a Roma in una caserma dei carabinieri.

Insieme a loro il segretario di Radicali Massimiliano Iervolino, esponenti di Volt e Giovani Democratici Toscana. Iniziative di solidarietà si sono tenute in tutta Italia a sostegno della campagna #IoStoConWalter per ribadire, come sottolinea il documento di Meglio Legale e Associazione Coscioni, «il diritto alle cure di chi fa uso di cannabis terapeutica.

Manifestazioni silenziose in contemporanea nei tribunali di 18 città italiane mentre anche il mondo della musica si è mobilitato con il video di una canzone diventata virale sui social, «Matto», testo di Erriquez della Banda Bardò (morto in febbraio), musica dei Matti delle Giuncaie, con immagini di Walter De Benedetto.

Tutti soddisfatti della sentenza del giudice. Sentenza che a questo punto potrebbe costituire un precedente importante sul fronte dell'uso e quindi del reperimento della cannabis terapeutica.

Soddisfazione subito espressa dall'avvocato Lorenzo Simonetti. "I giudici hanno riconosciuto i termini del fatto e che non c'è alcuna volontà di spaccio". Avvocato che ha comunicato subito la sentenza a De Benedetto. "Sono felice, finalmente" la sua reazione, pur nei limiti di una malattia che lo tormenta.  "Me lo sentivo, ero fiducioso nella magistratura, era anche una questione di sensibilita'