DIEGO D’IPPOLITO
Cronaca

Dai palazzi alle ex caserme: gli scatoloni vuoti

Abbandonati e dimenticati dopo l’addio di procura e uffici comunali: non solo Perelli e Carbonati ma anche la Piave, già deposito militare

di Diego D’Ippolito

Migliaia di metri quadri, affreschi, giardini e pezzi di storia conservati tra le pietre, le mura e le stanza di alcuni palazzi storici aretini. Un vero e proprio patrimonio economico e culturale che però, al momento, non trova una destinazione.

Palazzo Carbonati, ex sede della procura, in via Albergotti, all’asta ormai da un decennio. Centinai di metri quadri, un grande giardino e la ex casa del custode. La base d’asta negli ultimi anni è scesa vertiginosamente ed oggi il palazzo è nuovamente iscritto nel piano delle alienazione del comune a poco più di 1,2milioni. La cifra non è altissima, ma i lavori da fare sono tanti e a occhio e croce si parla di una spesa totale di circa 3,5 milioni per avere una struttura di nuovo in forma per un albergo di lusso, la sede di fondazioni o banche, degli appartamenti. Tante le ipotesi e tanti gli interessamenti negli ultimi anni. Facoltosi industriali, ricche famiglie da tutto il mondo. Tante visite all’immobile, tanti apprezzamenti, ma poi nessuna offerta, forse perché la Toscana è ricca di immobili storici che necessitano di un impegno per la ristrutturazione minore. C’è poi una criticità strutturale, ma risolvibile al tetto che, momentaneamente, è risolta da un ponteggio che poco valorizza la struttura agli occhi di chi dovrebbe acquistarla. Se poi il "momentaneamente" si traduce in anni, la situazione si complica.

Pochi metri più in basso ed ecco palazzo Perelli, la dimora del celebre astronomo e scienziato. Più di 4mila metri quadri di superficie, radici trecentesche, facciata liberty. Un vero e proprio capolavoro che è stato tolto dal piano delle alienazioni dal alcuni anni. L’idea dell’ex assessore Comanducci era quella di trasformarlo in un museo del tempo. Poi, recentemente, si è affacciata l’ipotesi di trasferire lì il Mumec. Nonostante non ci siano stai i tempi e le condizioni per partecipare al bando, l’ipotesi Mumec a palazzo Perelli rimane in piedi. Il museo potrà trovare spazio una volta che saranno eseguiti i lavori di manutenzione straordinaria della struttura- Tra le ipotesi – come anticipato a luglio da ’La Nazione’ – era quella di portare una delibera in giunta per il cambio di destinazione a polo museale del palazzo e poi partecipare entro il 31 agosto ad un bando che avrebbe finanziato interventi di trasformazione museale di palazzi storici.

Ad oggi la delibera ancora non è stata fatta. Il cambio di destinazione non c’è stato e il progetto per il bando non è stato presentato. "Prima del cambio di destinazione - spiega l’assessore Alessandro Casi - ho fatto fare una relazione sullo stato dell’immobile e sono emersi degli interventi da fare, soprattutto sul sottotetto. Nominerò un tecnico – aggiunge – per la valutazione della struttura per poi capire cosa fare per rendere funzionale il palazzo".

In via Garibaldi c’è l’ex Caserma Piave una scatola vuota ormai da moltissimi anni. Nei primi anni 2000, parte della struttura, passò nelle mani del ministero dei beni culturali. I rimanenti 700 metri al Comune che proprio alcuni mesi fa ha destinato, gratuitamente e per sei anni, l’edificio alla Caritas per l’avvio di un Polo della solidarietà.

"Perché non fare crescere questo seme della solidarietà che oggi stiamo piantando e coinvolgere con il tempo il resto dell’edificio, magari tornandone in possesso, in un’autentica cittadella" disse il sindaco Alessandro Ghinelli in occasione dell’annuncio dell’operazione con la Caritas.