Crisi Bekaert: patto per l’occupazione

Si tratta dell’accordo proposto all’indomani della crisi dell’azienda figlinese con molti dipendenti aretini. Contributi a chi assume

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di Maria Rosa Di Termine

Ottenuto il via libera della Giunta regionale a fine marzo, il protocollo d’intesa per lo sviluppo e l’occupazione in Valdarno entra nel vivo. Si tratta del patto proposto all’indomani della crisi aziendale della Bekaert di Figline, vittima della scelta della multinazionale belga di trasferire la produzione della cordicella metallica per gli pneumatici all’estero, e coinvolge la Regione Toscana, la sua agenzia per l’impiego Arti, 10 Comuni del comprensorio, 7 del versante aretino, i sindacati di Arezzo e Firenze e le principali associazioni di categoria di industria, artigianato, commercio e cooperazione. Si parte da una visione unitaria del tessuto economico della valle che negli ultimi tempi ha subito i contraccolpi della pandemia e vissuto vertenze complesse. La più significativa ha riguardato la ex Pirelli, chiusa quasi un anno fa con il licenziamento dei dipendenti rimasti in organico e conseguenze sull’indotto. In tutto 110 persone (sulle 318 originarie), 66 seguite dal Centro per l’Impiego di Montevarchi e il resto da quello figlinese.

Alla fine di un iter articolato che ha coinvolto i soggetti aderenti all’intesa, a febbraio rimanevano ancora senza lavoro 32 addetti, mentre 34 avevano firmato un contratto a termine, prorogabile e con possibilità di stabilizzazione, e 12 un posto a tempo indeterminato. Per altri 27 infine si erano aperte le procedure di pensionamento. Storie di vita che si ricompongono e ritrovano dignità dimostrando che la sinergia può essere efficace per assicurare la parola futuro a chi ha perso di colpo certezze per sé e la propria famiglia. Nel dettaglio il protocollo prevede che tutte le parti collaborino per recuperare e creare posti di lavoro con la messa a punto di un sistema di azioni potenzialmente replicabili. Ne sono cardini il monitoraggio, la formazione e lo scambio di informazioni sull’effettivo fabbisogno dei singoli comparti produttivi. In particolare la Regione realizzerà con Irpet, l’Istituto per la programmazione economica, uno studio per analizzare il quadro valdarnese necessario per sviluppare progettualità di formazione professionale per soddisfare le esigenze delle imprese locali e in accordo con le amministrazioni comunali incentivare la localizzazione di nuove attività produttive nel territorio e l’espansione o il consolidamento di quelle già esistenti. Insieme ad Arti, l’ente toscano favorirà la partecipazione ad avvisi per l’assegnazione di contributi agli imprenditori che assumono chi ha perduto il posto a causa crisi aziendali rilevanti.

Previsti 8 mila euro di incentivo in caso di rapporto a tempo indeterminato full time, aumentati a 10 mila per l’assunzione di persone con diverse abilità. Restano confermati inoltre i voucher trasporti per le maestranze ricollocate in stabilimenti distanti almeno 30 chilometri dalla loro precedente fabbrica e quelli formativi "Just in time" per la riqualificazione professionale dei singoli lavoratori.

I municipi dal canto loro dovranno contribuire alla ripresa economica e produttiva sostenendo gli investimenti pubblici e privati anche legati alle opere finanziate dal Pnrr e dai fondi europei, mentre sindacati e organizzazioni datoriali si impegnano a illustrare i termini del protocollo in ogni contesto così da far emergere le reali necessità tra domanda e offerta. Previsto infine un tavolo di coordinamento per stabilire priorità e tempi degli interventi.