
Una scena del film «La vita è bella» con Roberto Benigni girata davanti al Caffè dei Costanti
Cinque pretendenti per una regina. La regina di piazza San Francesco, il bar storico che si prepara a scrollarsi di dosso la polvere degli anni grigi e a indossare l’abito della festa. Un abito di gran moda come si confà a una regina e pure al "re" che a dicembre la farà sfilare sulla passerella del mondo. Lanciando un red carpet immaginario proprio da Arezzo. Patrizio Bertelli accelera il suo monopoli del cuore e mette in testa alle priorità i Costanti. Non è stato facile, finora, incrociare il profilo giusto per tradurre nei fatti quello che il manager aretino ha in mente da tempo: restituire i Costanti allo splendore delle origini ma sempre con un aggancio diretto all’attualità. In città manca il Caffè diventato per generazioni di aretini punto di riferimento non solo per gustare il tradizionale Gattò al cioccolato ma pure per eventi culturali. La tabella di marcia reca una data che nei piani dell’imprenditore segna la riapertura dei Costanti: dicembre. Forse a Natale? La domanda non è casuale perchè la riapertura del locale storico potrebbe ospitare la festa per l’inaugurazione della facciata della Pieve restaurata grazie alla donazione di Bertelli: un milione di euro per salvarla dai segno del tempo. Anche questa è un’operazione finalizzata alla custodia della memoria. Come pure i Costanti. Il desiderio di vedere di nuovo aperto bar storico ora è a un passo dalla realtà. Proporrà agli aretini pasticceria e caffetteria di altissima qualità: niente pranzi veloci.
Cinque manifestazioni di interesse: tre arrivano da aziende importanti aretine, specializzate nella pasticceria di altissimo livello. Esattamente quella che Bertelli vuole e cerca per i "suoi" Costanti. Tre aziende interessate ad assumere la gestione dei Costanti, le altre due proposte arrivano da fuori città. Adesso sarà Bertelli in persona sa seguire il "casting" perchè cerca un gestore all’altezza del compito e lo vuole "come dice lui". Ma l’accelerazione conferma la volontà dell’imprenditore di lavorare pancia a terra per riaprire lo storico bar in piazza San Francesco. Il gattò al cioccolato, la pasticceria di una volta. Quella che gli aretini ricordano riavvolgendo il nastro della vita e tornando per un attimo ragazzi coi pantaloni corti a correre a perdifiato tra piazza Grande e San Francesco. Tra quei ragazzi c’era pure Patrizio Bertelli che oggi, tra piazza Grande e San Francesco suggella un’operazione che restituisce alla città almeno un pezzo di quei tempi d’oro, quando bastava il profumo di un gattò al cioccolato a far contenti occhi e palato. La sua idea, è proprio quella di far rivivere l’atmosfera e riproporre il gusto - mai dimenticato - della pasticceria della famiglia Bianconi, artigiani "storici" della tradizione aretina. Il tutto nell’immagine di una piazza unica dove la storia lascia la sua impronta indelebile. Dai Costanti alla Buca passando per il salvataggio di un altro luogo del cuore: il ristorante La Capannaccia dove l’imprenditore amava andare a pranzo e dove tuttora si reca quando torna nella sua città. E il monopoli del cuore ora si allarga ad un’alta zona, strategica per storia, funzione e collocazione, a ridosso del "quartiere" industriale: l’area Lebole. La fabbrica e gli oltre tredici ettari di superficie sono al centro dell’ultima acquisizione firmata Bertelli. C’è l’accordo con la famiglia Carrara e il preliminare di vendita. Mancano gli ultimi dettagli: a fine mese la svolta, storica per la città.