La coppia è donna con due gemelli. "Ora lo status di madri legittime"

Arezzo: una si è sottoposta all’inseminazione, l’altra ha portato avanti la gravidanza e ha partorito

Una coppia con il loro figlio (foto d'archivio)

Una coppia con il loro figlio (foto d'archivio)

Anghiari (Arezzo), 3 settembre 2022 - Di mamma ce n’è una sola. O forse no. Ad Anghiari ci sono due gemelli di nemmeno tre mesi che di mamme ne hanno due: una che li ha concepiti con la fecondazione assistita in Spagna e l’altra che li ha partoriti all’ospedale di Arezzo. Le due donne hanno 36 e 38 anni e si sono unite civilmente un anno fa al Comune di Anghiari: adesso sono pronte a combattere una battaglia legale in tribunale per vedersi riconoscere il diritto a essere genitori insieme dei due bambini.

Un tema spinoso, la Corte costituzionale lo ha ripetuto in diversi pronunciamenti recenti: due donne, che hanno concepito un bimbo all’estero con la fecondazione eterologa, non hanno diritto a essere riconosciute entrambe come mamme dalla legge italiana. O meglio: le norme che lo impediscono non sono contrarie alla Costituzione. Per questo la Consulta ha scritto a chiare lettere che tocca al Parlamento varare una legge su un tema "eticamente sensibile" che dovrebbe essere regolato con la discrezionalità del legislatore.

I gemellini crescono bene ma il riconoscimento delle due madri non è possibile per le leggi che regolano lo stato civile: "Conosco bene la storia, tra l’altro ho unito io civilmente le due donne – spiega il sindaco di Anghiari Alessandro Polcri – ma in qualità di sindaco nulla posso fare. L’ufficio anagrafe si è attenuta in maniera ferrea alla normativa, come succede nel resto d’Italia. Una norma che non può essere interpretata. Diversa, però, è la questione dal punto di vista culturale ed etico è più che legittimo. Sono d’accordo sulla necessità di intraprendere un nuovo percorso per arrivare ad una modifica, seppure parziale delle leggi che regolano la materia".

Le due donne parlano attraverso l’avvocato Ramona Borri (foto accanto al titolo) che le assiste e che presto presenterà un’istanza per il riconoscimento della doppia maternità al tribunale di Arezzo: "La nostra non è una battaglia di genere – dicono – vogliamo solo colmare un vuoto normativo perché il problema del legame biologico ce l’hanno anche coppie eterosessuali che decidono di avere figli a queste condizioni. Vogliamo altresì risolvere un problema di ordine pratico per tutelare i nostri due gemellini".

"Se una coppia vuole avere figli è giusto che i bimbi abbiano due genitori ed è su questo che alcuni tribunali si sono basati ordinando la trascrizione di entrambi – sottolinea l’avvocato Borri – il Comune di Anghiari ha rispettato la legge e il sindaco è persona molto aperta, per fare un’operazione del genere, davanti al vuoto normativo che esiste in Italia, non resta però che presentare ricorso. Noi lo faremo in settimana, al tribunale di Arezzo, per poi portare avanti una battaglia legittima per tutti coloro che si trovano nella situazione delle mie assistite".

Per diventare madri le due donne sono andate lo scorso ottobre a Barcellona. Il percorso per la procreazione medicalmente assistita è partito con la fecondazione artificiale eterologa praticata a una delle due e, successivamente, per superare possibili problemi di gestazione è proseguito con il trasferimento embrionale dell’ovocita, per motivi di maggiore adattabilità dell’utero dell’altra donna. Adesso chiedono di essere chiamate tutte e due mamma. Insieme.