
di Maria Rosa Di Termine
Un odore nauseante. Proveniva da quei container carichi di rifiuti e fermi da giorni alla stazione ferroviaria di San Giovanni. Morale della favola, proteste a raffica, ordinanza del Comune e alla fine sequestro di Arpat dei carri dai quali gocciolava percolato. Uno stop non programmato, quello del treno merci e che, complici le alte temperature estive, ha causato non pochi disagi per i miasmi che hanno provocato le lamentele dei residenti, degli esercenti dei dintorni e dei pendolari. Lunedì mattina le segnalazioni sono arrivate sul tavolo della polizia municipale sangiovannese ed è scattato il sopralluogo congiunto degli agenti e dei funzionari dell’ufficio Ambiente del Comune, di Arpat e Asl e di Rete Ferroviaria Italiana Spa, titolare della zona dove sostano i container, coperti da teloni e di proprietà dell’impresa Enki Srl, com’è stato appurato, e trasportati da Mercitalia Rail Srl. Verificato il quadro critico, la vicesindaco Paola Romei ha firmato un provvedimento contingibile e urgente per intimare al proprietario e al trasportatore l’immediato ripristino delle condizioni di sicurezza dei carri merci per prevenire pericoli per la pubblica incolumità. L’atto è stato trasmesso anche alle autorità competenti, Arpat e Usl, alla Procura della Repubblica e alla Prefettura di Arezzo con i quali l’amministrazione è rimasta in contatto costante per risolvere la questione. In serata, poi, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha disposto il sequestro probatorio del convoglio, affidandone la custodia a Rfi, per consentire al magistrato di eseguire i controlli necessari. Mercitalia Rail ed Rfi inoltre sono subito intervenuti per escludere che le piccole quantità di percolato potessero penetrare nella massicciata ferroviaria.
Consapevole dei disagi subiti dai cittadini, la vicesindaco ha sottolineato come quanti abitano in prossimità della stazione "sono obbligati a sopportare un odore acre e intenso e impossibilitati ad aprire le finestre", un problema insostenibile con l’attuale canicola. L’auspicio dell’amministratrice è che gli enti coinvolti intervengano al più presto per spostare il convoglio dallo scalo cittadino fino a luogo idoneo per svolgere le eventuali verifiche della magistratura impensabili in una stazione a ridosso di centri abitati. L’appello a inquirenti, Prefettura e a RfiMercitalia Rail è a agire in fretta per far ripartire quanto prima gli scomodi "viaggiatori" e il municipio si riserva di compiere altri passi se la situazione dovesse durare troppo a lungo.