Colpo grosso in un’azienda orafa Via due cassaforti piene di preziosi

Nel mirino la Forval di Anghiari. I ladri avrebbero fatto scattare l’allarme nascondendosi all’interno. Dopo il sopralluogo della vigilanza, la seconda fase del piano con un bottino tra 100 e 500mila euro

Migration

di Claudio Roselli

Poco più di ventiquattro ore di distanza dal colpo da centomila euro nella villa dell’imprenditore Ferrer Vannetti, a Sansepolcro, e i malviventi hanno messo a segno un altro raid in Valtiberina. Stavolta il bottino oscillerebbe tra i cento e i cinquecentomila euro. Stavolta, l’obiettivo della banda era un’azienda orafa, con gli ordini pronte per partire: una mazzata fra capo e collo a pochi giorni dal Natale, periodo nel quale i preziosi diventano regali ambiti e doni molto gettonati.

Il commando è entrato in azione alla Forval di Anghiari, realtà nata quasi cinquant’anni fa con una decina di dipendenti in via del Crocifissino, sulla strada che dalla parte alta del paese conduce verso il Castello di Sorci. Il titolare, Giovanni Fornacini, è un imprenditore molto conosciuto e stimato ad Anghiari; fino a poco tempo fa, era socio anche il fratello Ricciotto, che è stato presidente della società calcistica locale, la Baldaccio Bruni.

Nella mattinata di ieri, Fornacini è arrivato in azienda come ogni giorno e ha trovato i segni di un colpo probabilmente studiato a tavolino, portato a termine in due fasi distinte. Secondo una prima ricostruzione, intorno all’1.30 di notte, alla Forval è scattato l’allarme e non è escluso che i banditi lo abbiano fatto di proposito, entrando all’interno della ditta dopo aver mandato in frantumi un paio di finestre a pianterreno. L’entrata in funzione dell’impianto di allarme ha provocato l’intervento degli addetti alla vigilanza, che hanno ispezionaoi i locali controllando che tutto fosse in ordine. E così deve essere sembrato. In realtà, proprio mentre gli uomini della vigilanza controllavano ogni angolo della fabbrica, i ladri potrebbero essersi nascosti in attesa che venisse resettato il sistema di allarme per poi entrare in azione al momento giusto, quando cioè avrebbero potuto eludere il meccanismo di sorveglianza.

Dall’azienda sarebbero state portate via due cassaforti contenenti preziosi – in particolare catenine, girocolli e bracciali – per un valore complessivo ancora in fase di accertamento, che tuttavia rischia di ammontare a diverse centinaia di migliaia di euro. I malviventi sono poi riusciti a dileguardi e i carabinieri hanno avviato le indagini partendo proprio dall’analisi dei filmati regisrati dalle telecamere della videosorveglianza, posizionate anche all’esterno dell’azienda. Secondo gli inquirenti dovrebbe quasi certamente trattarsi di un altro commando, diverso da quello che ventiquattore ore prima ha compiuto il colpo a Sansepolcro nella villa dell’imprenditore Vannetti, presidente provinciale di Confartigianato e Arezzo Fiere. E questo, anche per una questione di sicurezza: troppo rischioso restare nella stessa a zona per mettere a segno un altro raid.