"Colpita da una pioggia di sassi": in auto con la figlia, attimi di terrore

La donna racconta la sua avventura: sui Mandrioli durante il maltempo. "MI hanno spaccato il lunotto e presa in testa: ho continuato a guidare per fuggire, la bimba illesa"

Elisa Minghelli

Elisa Minghelli

Arezzo, 24 dicembre 20919 - «I massi hanno frantumato il finestrino ed iniziato ad entrare in macchina, ho avuto tanta paura per me e per la mia bambina», a parlare è Elisa Minghelli, romagnola di nascita ma casentinese di adozione, che ha dovuto affrontare una delle esperienze più brutte della sua vita. Elisa, che abita a Bibbiena, stava andando insieme alla sua bambina di 9 anni a trovare i parenti in Romagna quando nel versante romagnolo dei Mandrioli, è stata colpita da una vera e propria pioggia di sassi come lei stessa racconta.

«Pioveva e tirava vento, andavo piano perché so che in quel tratto di strada, circa un chilometro e mezzo, spesso sono caduti massi perché non ci sono reti protettive. all’improvviso ho sentito una grande botta e davanti a me hanno iniziato a scendere sulla strada tante pietre, poi un grosso masso ha frantumato il finestrino dalla mia parte in mille pezzi con altri sassi che hanno iniziato ad entrare nella macchina.

Alcune pietre mi sono finite in testa e ho riportato un trauma cranico non commotivo, non ho mai perso conoscenza fortunatamente, ma ho avuto anche lesioni alla mano e al labbro e una contusione alla spalla. Allora mi sono girata verso la bambina che fortunatamente stava bene, ho proseguito perché i massi continuavano a scendere».

La giovane donna anche se impaurita e dolorante ha continuato a guidare fino a che non ha trovato una piazzola in una zona più tranquilla e si è così potuta fermare. «Sono riuscita ad uscire dal punto più critico ma dopo la grande paura, mentre ero ferma, insanguinata con il vetro rotto, davanti a me ho visto un furgoncino con una ruspa della Provincia e operai che stavano lavorando, ho iniziato a suonare, a urlare chiedendo aiuto ma loro mi hanno fatto un gestaccio per poi proseguire.

Ho chiamato mio marito e subito sono arrivati i carabinieri e il 118 di San Piero che con grande tempestività e professionalità ci hanno offerto i primi soccorsi, è andata bene ma ho veramente avuto paura di morire»