
di Erika Pontini
e Diego D’Ippolito
Un plotone di quasi oltre cento testimoni tra cui una sfilata di big della politica, molti sindaci della provincia (parte civile) e una certa dose di professionisti di rango oltre a investigatori e dipendenti delle società coinvolte. Sono stati chiesti da procura, accusa ’privata’ e difese per l’avvio dell’affaire Coingas il processo alla politica che partirà il prossimo 2 novembre contro undici imputati: l’avvocato Pier Ettore Olivetti Rason, Marco Cocci, Alberto Merelli (attuale assesore al bilancio), il presidente di Estra Francesco Macrì, il sindaco Alessandro Ghinelli, Stefano Pasquini, Mara Cacioli, Franco Scortecci (attuale presidente di Coingas), Roberto Bardelli, Lorenzo Roggi (presidente di Arezzo Casa) e Luca Amendola. Tre i temi d’indagine: le consulenze d’oro, la nomina di Macrì a presidente del colosso Estra e di Amendola a Multiservizi.
Alla prima del processo la procura (in aula il procuratore capo Roberto Rossi) chiederà la trascrizione di oltre cento intercettazioni telefoniche mentre i file audio delle registrazioni ’in casa’ realizzate da Sergio Staderini, il pentito dell’indagine, potrebbero essere acquisite come documenti. Quasi scontata la richiesta del pm di esaminare in dibattimento gli imputati.
Tra gli esponenti di spicco della politica regionale e nazionale a cominciare dagli onorevoli di Coraggio Italia Stefano Mugnai e Maurizio D’Ettore: entrambi in Forza Italia al momento dei fatti nel 2016. Accusa e difesa li hanno indicati sul capitolo della nomina di Amendola a Multiservizi. Vennero contatti – è emerso dall’indagine – dal sindaco Ghinelli nell’ambito della scelta della partecipata che si occupa dei cimiteri della città. Per ricostruire il campo politico all’interno del quale si sono svolte le nomine sono stati indicati anche Tiziana Nisini, oggi sottosegretaria nel governo Draghi, in quota Lega, e all’epoca assessore.
Dalla difesa di Bardelli la richiesta al tribunale di sentire anche il senatore della Lega Manuel Vescovi, il consigliere regionale Marco Casucci, il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli e l’ex sindaco di Arezzo e membro del Csm Giuseppe Fanfani. Se i giudici li ammetteranno verranno ascoltati sulle modalità seguite per la scelta dei presidente delle società partecipate dal Comune. Chiamati a deporre anche molti sindaci della provincia, quelli dei comuni che partecipano Coingas, tra questi la sindaca di Lucignano Roberta Casini, l’ex sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli, la ex sindaca di Civitella Ginetta Menchetti, Mario Agnelli di Castiglion Fiorentino. Tutti facevano parte dell’assemblea di Coingas. Numerosi anche i professionisti e i tecnici che potrebbero dover testimoniare: l’ex segretario generale del Comune di Arezzo Franco Caridi (il primo che disse che la procedura di nomina era irregolare), l’ex amministratore unico di Coingas Filippo Ceccherelli. Lunghissima la lista di professionisti che la difesa dell’avvocato Rason ha depositato. Parte del processo gira proprio attorno alle consulenze d’oro – secondo l’accusa che ha contestato il peculato – assegnate all’avvocato fiorentino.
Nel 2019 Coingas chiese a Ernst&Young una relazione sulla congruità dei compensi percepiti da Rason e Cocci e i professionisti dello studio Lorenzo Signorini e Melissa Somei sono stati indicati come testimoni. Come pure Simona Rostagno, l’avvocatessa chiamata per fornire un parere sulla compatibilità dell’incarico a Macrì, allora consigliere comunale alla presidenza di Estra, secondo la procura in violazione di legge. Di lì l’abuso d’ufficio. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Luca Fanfani, Roberto Alboni, Marco Manneschi, Luca Berbeglia, Gaetano Viciconte, Umberto Schiavotti, Alessandra Cacioli, Corrado Brilli e Jessica Nocciolini e Nino D’Avirro.