
di Alberto Pierini
Un infinito gioco di specchi disegnava un anno fa la mostra ai tempi della guerra. Spiragli di luce contro il buio di un’epoca, nodose piante di olivo alle radici della pace. E da questo eterno gioco tra luci e ombre la mostra riparte, sotto l’occhio dell’art director Beppe Angiolini, stilista di moda ma anche di atmosfere. E i padiglioni del centro affari rispecchiano il clima di festa che rimbalza anche dalla città.
Padiglioni dove stavolta il colpo d’occhio è appeso a dei globi di vetro, non luminosi ma che della luce continuano a rimarcare gli effetti. Città che prova a realizzare una spola naturale tra l’expo e il centro. In mezzo i bus navetta a fare la spola tra i due poli. Le nuove linee di Tiemme, che per la prima volta vantano corse dirette verso la cittadella degli affari, e altre messe a disposizione dei buyers e del popolo degli operatori.
Ma anche l’accordo con la cooperativa taxi: sono i giorni della beneficiata per il trasporto anche privato, una bretella a diciotto carati tra le vetrine e le mille attrazioni di una città che sta rilanciando la sua vena turistica. Gli eventi di punta in trasferta tra vicoli e piazze saranno due. Il primo è il grande aperitivo di sabato alle 19 in piazza Grande. Sotto le insegne di Ieg, e con i consigli di Angiolini, i protagonisti di tutto il mondo potranno affacciarsi dalla terrazza più prestigiosa e più panoramica sulla storia aretina: quella di Fraternita, con vista sul mattonato e sulla "quinta" dei palazzi più belli. Cocktail e musica, la città srotola un tappeto rosso per chi scommette su di lei.
E la sera dopo il bis. Stavolta nel Palazzo Lambardi dello stesso Angiolini, un gioiello del centro, capace di coniugare la galleria commerciale della moda con mosaici antichi in bella vista e fontane nel verde. E intorno all’aperitivo personaggi di rilievo nazionale: una serata condotta da esperti di moda, e nel corso della quale saranno assegnati i trofei di Premiere. I gioielli d’arte, le creazioni delle aziende ma insieme i bozzetti realizzati dagli studenti che puntano a inserirsi nel vortice dell’oro.
Gioielli che ad Arezzo hanno un loro museo, rinnovato con pezzi da artisti di tutta Italia: sabato alle 18 un secondo lancio, di fronte al catalogo nuovo di zecca. E’ tutto oro quello che brilla, per 4 giorni la città è in mostra insieme ai suoi prodotti di punta.
In una mobilitazione che va al di là delle commesse per anelli, collane & c. Gli alberghi viaggiano verso il tutto esaurito. Già nei giorni scorsi la media di occupazione superava il 90% fino quasi al gran finale. Con Arezzo Fiere a sfoggiare con l’occasione anche il top dell’accoglienza. Due ristoranti aperti all’interno no stop e un punto pizzeria,. Una decina di bar a scandire i passaggi da una corsia all’altra della mostra. E perfino una prayer room, uno spazio riservato per chi arriva da lontano ma vuole continuare a scandire la giornata con i suoi momenti di preghiera. Uno spazio particolarmente caro e frequentato dagli operatori in arrivo dalle regioni islamiche e disegna un connubio perfetto tra gli affari e l’anima. A fianco dei padiglioni riservati ad una grande mostra fotografica. Fuori non preghiere ma parcheggi. E per evitare di alimentare cattivi pensieri con due aree supplementari rispetto alla zona di sosta del Palaffari. Collegate con navette sia ai padiglioni che al centro. A ricucire con un filo d’oro le due città del weekend.