LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Città del Natale fino alle mura". E il Polittico vola a New York

Ghinelli rilancia sui mercatini. "Vasari, stiamo chiudendo sulle opere". Pieve, prestito al Metropolitan

"Città del Natale fino alle mura". E il Polittico vola a New York

"Città del Natale fino alle mura". E il Polittico vola a New York

"La Città del Natale è un’idea brillante che ha acceso i fari su Arezzo ormai da diversi anni. È una formula che si è saputa mantenere e rinnovare". Il sindaco Alessandro Ghinelli tira le somme dell’evento che ha portato in città un milione e mezzo di persone con una ricaduta economica importante sulla filiera della ristorazione e dell’accoglienza e sull’indotto. Ma il consuntivo presuppone la proiezione sull’anno appena aperto. E oggi sul tavolo della giunta, Ghinelli metterà il ragionamento sull’edizione 2024 e l’altro evento clou: l’anno vasariano.

Sindaco qual è il dato che l’ha colpita di più nei weekend da tutto esaurito?

"La formula in sè che conferma le sue potenzialità e il fatto che durante la Città del Natale, i biglietti per i musei erano tutti sold out. Come dice l’assessore Chierici, abbiamo venduto il cento per cento della disponibilità del patrimonio aretino".

Cosa vuole dire?

"Anzitutto è il segno che chi viene ad Arezzo condivide con la famiglia e i figli un soggiorno all’insegna dell’intrattenimento ma vuole anche scoprire le bellezze artistiche. Il lancio di Arezzo città della cultura fatto dalla Città del Natale è positivo e chi è venuto, tornerà".

Un format che di fatto si è imposto come diga ai mercatini alto-atesini per i visitatori dal sud e centro Italia.

"Esattamente. Quello che un pò dispiace è che vi siano state polemiche tra cittadini del centro e organizzazione degli eventi. La nostra attenzione ai residenti c’è stata e abbiamo risolto la questione della sosta con la messa a disposizione di altrettanti posti in via Pietri, peraltro mai arrivati a saturazione. È evidente che quando ci sono decine di migliaia di persone contemporaneamente in una stessa area, tutto è rallentato".

Guardando avanti: lei vuole allargare i confini della Città del Natale, come?

"È una mia idea perchè se i numeri continuano su questo livello, non c’è possibilità di accogliere tutti contemporaneamente nella parte storica".

Qual è la soluzione?

"Abbiamo il sistema delle mura aretine il cui perimetro comprende via Spinello e Guadagnoli e la parte bassa del centro: dobbiamo riuscire a portare lì parte delle attrazioni per far sì che vi sia una maggiore diluizione di presenze in contemporanea, fermo restando che quanto accade al Prato, in Fortezza e Piazza Grande è il clou dell’attrattività.

La grande mostra su Vasari presuppone un ripensamento degli spazi per le attrazioni di punta. A cosa state lavorando?

"È il tema che affronteremo oggi nella riunione di giunta, ragioneremo su come allargare la Città del Natale, i parcheggi e la ricollocazione di alcune funzioni. E per l’anno vasariano oltre alla Galleria d’arte contemporanea stiamo lavorando anche all’ipotesi Sant’Ignazio.

Sull’anno vasariano a che punto siete?

"Siamo in una fase delicata: si stanno chiudendo i contatti con musei e collezioni per ottenere il prestito. Sicuramente a giugno la Giostra sarà dedicata a Vasari e fino al lancio della grande mostra, in autunno, vi saranno eventi in città e in provincia per scoprire aspetti inediti dell’artista. Ma ci sono due elementi in più da sottolineare".

Quali?

"Da un lato l’occasione unica della visita agli affreschi di Piero dai ponteggi, esperienza imperdibile che sta calamitando le prenotazioni, dall’altra ho avuto la conferma dal Metropolitan Museum della mostra a New York, rinviata per Covid, con al centro il Polittico di Lorenzetti, custodito in Pieve. Sarà nel 2024, un anno d’oro per Arezzo".