REDAZIONE AREZZO

"Cinque colpi nel buio, ero convinto di non averlo preso": filtra il racconto di Fredy

L’avvocato Alessandra Cheli si ferma a spiegare: "Era in una situazione di grave turbamento perché costretto a dormire in ditta. Ha ancora paura"

L'avvocato Alessandra Cheli

Arezzo, 10 maggio 2019 - I cinque colpi sparati da Fredy sono stati ovviamente il cuore dell’interrogatorio, col Pm che ha insistito perchè il gommista raccontasse la sequenza. E lui non si è tirato indietro: ero convinto che fossero andati tutti a vuoto, che avevo solo indotto il ladro a scappare. Invece, come ha ricostruito anche la perizia balistica, due andarono a segno, uno tranciando l’arteria femorale e provocando un’emorragia interna fatale, l’altro al ginocchio.

Tre invece andarono a conficcarsi nel portone d’ingresso verso il quale il gommista aveva sparato perchè da lì era entrato il moldavo, infrangendo i vetri sui quali poi finì per scivolare. Fredy, ha spiegato il suo avvocato Alessandra Cheli, si è soffermato sullo stato di grave turbamento nel quale si trovava, costretto da anni a dormire in ditta per difendersi dal furti e dai tentativi che non sono cessati neppure dopo la tragedia.

L’ultimo, appena abbozzato, risale a gennaio. Per il gommista, ha detto il suo legale, è stato un brutto segnale, che ha fatto tornare la paura, anche se adesso dorme a casa con tutta la famiglia. Un rientro nella normalità domestica che non è stato facile neppure quello.

Ad aiutare Fredy sarà, come dice lui stesso, l’aver detto tutto al Pm, come avrebbe voluto fin dall’inizio se non ci si fosse messa di mezzo quella traiettoria impazzita che poteva inguaiarlo. Ma la perizia balistica di Paride Minervini, specialista ben noto, incaricato dal Pm Claudiani, ha tolto i dubbi: legittima difesa.