Centro polivante stoppato Il ministero non dà i soldi

Il progetto per Bibbiena era stato presentato a ottobre dal sindaco Vagnoli. Ora la doccia fredda, 1,8 milioni sfumati. Ma il Comune fa ricorso al Tar

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di Diego D’Ippolito

Doveva essere un grande centro polivalente, pareva cosa fatta, ma al momento è tutto sospeso. Il sindaco Filippo Vagnoli e suoi assessori avevano pure presentato il progetto alla cittadinanza nell’autunno dello scorso anno, quasi un 1,8 milioni di euro per finanziare un’idea innovativa: un centro al servizio delle famiglie e frutto di un progetto che aveva coinvolto più uffici del comune. Servizi a tutto tondo e riqualificazione di una zona del comune in un solo step. Oggi a distanza di pochi mesi dall’annuncio di ottobre, è arrivata la risposta definitiva da parte del ministero: il progetto non verrà finanziato e il comune ora ha intenzione di fare ricorso al Tar. Già, perché per quanto la percentuale che tutto andasse a finire bene fossero alte, non era escludibile che potesse andare diversamente, di mezzo c’era un "provvisorio".

Quanto è successo lo spiega la stessa amministrazione, "precedentemente il Comune di Bibbiena - si legge in una delibera di giunta - con il proprio progetto di un centro polifunzionale era stato assegnatario provvisorio del finanziamento come da decreto interdipartimentale n. 9422 del 02082022". E questo è verissimo infatti tra gli allegati proprio di quel decreto, il Comune di Bibbiena appariva tra quelli che potevano beneficiare del finanziamento "provvisoriamente". Ma sempre nel decreto del Ministero si leggeva che "È demandato ad un successivo decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, con il Ministero dell’istruzione e con il Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri l’individuazione degli interventi da ammettere in via definitiva a finanziamento".

Ed è sicuramente tra l’assegnazione provvisoria e la conferma che il progetto del comune di Bibbiena, dato praticamente per certo dal sindaco, è saltato. Sulle motivazioni a questo punto l’amministrazione ha deciso di volerci vedere chiaro. "E’ intenzione di questa amministrazione procedere con l’impugnazione nelle sedi competenti del diniego ricevuto poiché ritenuto ingiustificato", si legge nella delibera. L’avvocato per iniziare la battaglia legale è stato individuato a questo punto per il comune e tutti i cittadini non resta che sperare in una presa di posizione favorevole da parte del tribunale amministrativo per ridare gambe ad un progetto certamente di qualità ed apprezzato dal ministero che aveva assegnato un punteggio di 90 su 100.