LAURA LUCENTE
Cronaca

Celoni vince il premio Jacovitti: "Mi piace disegnare Paperone ma la vera passione è per Totò"

Oltre 80 le tavole esposte con i disegni dedicati al principe De Curtis erede di Don Chisciotte. Non mancheranno i grandi personaggi Disney: "La mia passione? Sono cresciuto con le favole".

Celoni vince il premio Jacovitti: "Mi piace disegnare Paperone ma la vera passione è per Totò"

Celoni vince il premio Jacovitti: "Mi piace disegnare Paperone ma la vera passione è per Totò"

Sarà Fabio Celoni a ricevere il Jac d’oro, premio alla carriera per il fumetto umoristico, dedicato al grande Jacovitti.Il chiostro di Sant’Agostino ospiterà anche la sua mostra "Ma mi faccia il piacere! – L’arte di Fabio Celoni, tra Totò, topi e paperi". Oltre 80 le tavole esposte per celebrarlo e per ammirare le tavole dedicate al Totò/Don Chisciotte, opera pluripremiata, oltre a qualche chicca sui personaggi Disney, di cui è un interprete meraviglioso.

A Cortona per ricevere un premio dedicato a Jacovitti, che emozione è?

"Sono onorato. Ho da sempre ritenuto Jacovitti una figura fondamentale del fumetto non solo italiano ma mondiale. L’ho sempre amato e ammirato molto".

Solo due edizioni di Cortona Comics. Cosa augura a questa manifestazione?

"Le basi con cui è partito ci sono tutte. Conoscendo gli organizzatori sono certo faranno crescere questa manifestazione ancorandola sempre più al fumetto, un mondo che ha sempre più da raccontare".

A Cortona c’è anche una sua mostra che raccoglie il progetto dedicato a "Totò, L’erede di Don Chisciotte". Ce ne può parlare?

"Iniziato 7 anni fa, quando da grande appassionato di Totò ho ritrovato in un archivio del cinema un soggetto che era stato scritto per lui nel 1948 da grandi autori del cinema italiano. Ci teneva molto a portare al cinema Don Chisciotte ma non ci riuscì mai. Insieme a Panini ho iniziato a lavorarci e ho dato vita a questo film su carta con la sceneggiatura che si basava su quella originale".

In mostra non mancheranno nemmeno i suoi personaggi Disney. A quale è più legato e perché?

"Uno su tutti: Paperon de’ Paperoni. Mi sono innamorato delle storie che il suo creatore Barks ha inventato per lui. Gli aveva dato un’anima molto complessa, ma molto umana, con tutte le sue contraddizioni".

Enfant prodige, con la passione del disegno. Come nasce questa passione?

"Anche quando ci innamoriamo di qualcuno non sappiamo esattamente come quel sentimento nasca. Mia madre era un’illustratrice e mi ha sempre letto favole fin da piccolo. Dai 4 anni in poi ho letto con accanimento e passione da solo. A 6 anni già disegnavo. A 8 anni dissi a mia madre che avrei lavorato per Topolino. Se ho una qualità è che sono molto testardo!"

Non solo disegno nella sua lunga carriera, ma anche scrittura, tra libri, saggi e sceneggiature di fumetti. Cosa le piace più fare?

"Benché nella vita sia più disegnatore non sono mai riuscito a scindere le due cose. Per me scrivere è importante tanto quanto disegnare. La cosa più importante è raccontare".