Cauzione dell'acqua, Cgil e Federconsumatori ancora sulle barricate: prosegue la campagna per l'autoriduzione. Non piace l'accordo raggiunto sulla mediazione Fanfani

L'intesa prevedeva l'abbattimento di una mensilità e la sospensione del pagamento fino al 2105 della mezza rata ancora da pagare per il 2014. Decisiva la conferenza dei sindaci alla presenza dell'Ait, ora l'atto di indirizzo passa all'Autorità Idrica che dovrà deliberare

la protesta del comitato

la protesta del comitato

Arezzo, 3 settembre 2014 - Non piace a Federconsumatori e Cgil l'accordo raggiunto dalla conferenza dei sindaci con l'Ait sul deposito cauzionale. Pietro Ferrari e Alessandro Mugnai annunciano che prosegue la campagna per l'autoriduzione delle bollette. Hanno inviato a sindaci, Ait e Nuove Acque una lettera che qui di seguito pubblichiamo

"L’atto di indirizzo approvato dai Sindaci della Conferenza territoriale dell’AIT sul deposito cauzionale? Secondo il Segretario della Cgil, Alessandro Mugnai e il Presidente diFederconsunmatori, Pietro Ferrari, “è un primo parziale risultato della protesta degli utenti  e dimostra come avessimo ragione nel denunciare quanto deciso dalla  Dirigenza di  NuoveAcque”.

 Mugnai e Ferrari, nella lettera che hanno indirizzato ai Sindaci, all’Ait e a Nuove Acque, ricordano che “il deposito è stato introdotto dall’azienda a fronte di una delibera di indirizzo dell’Autorità Garante e dell’AIT (che comunque contestiamo), senza una preventiva consultazione con i Sindaci e con le parti sociali, senzaadeguamento della propria carta del servizi e del regolamento del servizio idrico così come prescritto dalla stessa delibera dell’Autorità e, molto probabilmente, senza una formale decisione del proprio organo amministrativo. Ricordiamo che Nuove Acque non ha ancora prodotto, come richiesto da quasi in mese da Federconsumatori, copia della convocazione del C.d.A. contenente data certa e argomenti posti all’ordine del giorno nonché la delibera con la quale vene introdotto il deposito, vengono decise le modalità e gli importi da richiedere agli utenti”.

 Per Cgil e Federconsumatori lamancanza di questi fondamentali atti fa ritenere “la sussistenza di omissioni ed inadempienze nell’operato dell’organo amministrativo di Nuove Acque tali da rendere illegittima e quindi inefficace la decisione assunta”.

 D'altronde nella Delibera diindirizzo dei Sindaci, sono formulate indicazioni all’AIT e quindi a Nuove Acque che sconfessano l’azienda su quanto fin qui attuato a proposito di deposito cauzionale dando esplicitamente ragione a chi aveva sollevato il problema.

“Se il reale problema è il contrasto alle morosità – continuano Mugnai e Ferrari -   Cgil e Federconsumatori recepiscono leproposte scaturite dalla Conferenza dei Sindaci e contestualmente propongono un tavolo di confronto con AIT e Nuove Acque che sulla base di quanto indicato dai Sindaci stessi, sappia individuare: categorie dove si annidano le morosità; clausole di salvaguardia per gli utenti virtuosi a prescindere dalladomiciliazione dell’utenza in banca o meno; quantità e modalità di pagamento del deposito cauzionale a seconda delle tipologie di utenza; individuazione degli strumenti tecnici e dei criteri  per definire le cosiddette fasce deboli alle quali non dovrà essere applicato, così come deciso dai Sindaci, il deposito”.

 Se la cornice proposta dallaConferenza dei Sindaci entro la quale può essere individuata una soluzione è per Cgil e Federconsumatori un punto di partenza, “occorre che l’AIT e Nuove Acque si dichiarino disponibili a questo confronto di merito ripristinando al tempo stesso la situazione contrattuale con i propri utenti   allo status quo ante l’introduzione deldeposito emettendo nuove bolletta a storno di quanto addebitato a titolo di deposito. Questa responsabile decisione da parte di Nuove Acque diverrebbe il presupposto fondamentale per comporre il tavolo e discutere rapidamente e senza pregiudiziali sulle nuove condizioni contrattuali da introdurre con gli utenti trovando le soluzioni nell’ambito di quelle indicate dai Sindaci”.

 Cgil e Federconsumatori ricordano di aver chiesto fin da luglio a Nuove Acque la sospensione dell’invio delle bollette e la convocazione di un tavolo per ridefinire la questione. Ora la stessa cosa la chiedono i Sindaci.

“Sono passati però due mesi dalprimo incontro avuto con Nuove Acque e nel frattempo oltre un migliaio di cittadini hanno accolto l’invito di Federconsumatori e l’incoraggiamento del Sindaco Fanfani  il quale ha pubblicamente definito  “corretta” la protesta messa in atto con la quale gli utenti hanno corrisposto a Nuove Acque l’importo relativo ai soli consumi defalcando quanto richiesto a titolo di deposito cauzionale. Questa protesta è stata la molla che ha portato i Sindaci a riunirsi e ad emanare quell’atto di indirizzo verso l’AIT che di fatto disconosce l’operato di Nuove Acque sull’introduzione del deposito”.

 Per questi motivi  CGIL e Federconsumatori ritengono “non pertinente la proposta dei Sindaci di pagare tutto quanto richiesto da Nuove Acque con la prima bolletta poiché il mancato pagamento del deposito è l’essenza della vertenza che ha originato la decisione dei Sindaci stessi. Come anzidetto,  laquerelle si può risolvere rapidamente se Nuove Acque, ripristinando le originarie condizioni contrattuali, crea le condizioni per discutere poi rapidamente su quelle che saranno le nuove modalità del contratto con gli utenti, la nuova carta dei servizi ed il nuovo regolamento del servizio idrico. Se ciò non dovesse avvenire, avendo considerato  illegittima ed inefficace la decisione di Nuove Acque, CGIL e Federconsumatori proseguiranno con l’assistenza ai cittadini che volessero mettere in atto azioni di contrasto, tutelandoli sia in Commissione diConciliazione per le grandi utenze presso la Camera di Commercio sia con altre azioni di tutela legale”.

L'accordo era stato raggiunto ieri. La conferenza dei sindaci dopo l'incontro avuto con l'Autorità  idrica della Toscana ha approvato un atto di indirizzo che verrà adesso trasmesso all'Ait stessa per la delibera finale alla quale Nuove Acque dovrà uniformarsi.

Nella sostanza: l'intesa prevede l'abbattimento di una delle tre mensilità su cui il deposito di basava. Allo stato, dopo la prima rata già andata in pagamento, restava all'incirca da pagare agli utenti mezza mensilità che sarà però saldata nel 2015 attraverso un pagamento rateale (minimo sei rate) di entità non  superiore ai 2 euro. Allo stesso tempo è stata presa in esame la possibilità di una vendita dell'attuale sede che ospita l'Ato: il ricavato andrebbe a costituire un fondo di garanzia per le famiglie non abbienti. Nei prossimi sei mesi, chi non ha domiciliazione bancaria potrà provvedere e si vedrà così restituito da Nuove Acque il deposito cauzionale comprensivo degli interessi legali.Prima della riunione c'è stata anche una manifestazione di protesta da parte di aderenti al comitato acqua pubblica che hanno innalzato cartelli.

E' passata grossomodo la mediazione Fanfani, il documento col quale stamani il sindaco più sindaco di tutti si era presentato ai colleghi e che prevedeva alcune migliorie rispetto all'accordo di compromesso di cui già le indiscrezione, raccolte in anteprima da La Nazione, parlavano da giorni. Fanfani ha chiesto anche, e la conferenza dei sindaci si è detta favorevole, che venga venduta la vecchia sede dell'Ato dell'acqua ora sopppresso nella zona industriale di via Calamandrei e che con il ricavato si costituisca un fondo a garanzia delle fascie più deboli.

Se l'Autorità Idrica Toscana, cui adesso passa la parola, avallerà la soluzione prospettata dalla conferenza dei sindaci, il pagamento del 2014 si limiterà, per quanto riguarda le cauzioni, alla rata contabilizzata nella bolletta di agosto. Quindi sei mesi di moratoria. Chi accetterà la domiciliazione bancaria, si vedrà restituito l'anticipo con gli interessi legali, gli altri pagheranno il mezzo mese residuo in rate che partiranno dal 2015; almeno sei di due-tre euro per volta.