MARCO CORSI
Cronaca

Castelfranco Piandiscò. Ricordato l’eccidio di Pulicciano

Don Bianco Cotoneschi, 29 anni, parroco della frazione e il suo sacrestano, Alfredo Calcinai, 32 anni, furono uccisi il 1 agosto 1944.

La commemorazione

La commemorazione

Arezzo, 05 agosto 2025 – L’eccidio di Don Bianco Cotoneschi, 29 anni, parroco di Pulicciano e del suo sacrestano, Alfredo Calcinai, 32 anni, avvenuto il 1 agosto 1944, è stato commemorato venerdì scorso, giorno della ricorrenza, con una cerimonia molto sentita e partecipata nel luogo dello sterminio. Diverse persone si sono ritrovate verso le 18,00 a Pulicciano dove il sindaco di Castelfranco Piandiscò, Michele Rossi, a nome dell’amministrazione comunale, presenti il vice sindaco Claudio Calcinai, l’assessore Marco Morbidelli e il consigliere Massimo Gonnelli, ha ricordato lo scempio.

"‘Caduti per il bene di tutti’ - ha detto Rossi - è la frase scritta nella lapide che li ricorda, voluta dal popolo di Pulicciano nel 1974. Parole che ancora oggi ci parlano con forza. Non un bene astratto, ma il bene concreto della solidarietà, della dignità, della libertà. Ma se oggi siamo qui a commemorare questi martiri - ha soggiunto il sindaco - non possiamo non volgere lo sguardo al presente. A Gaza, in Ucraina, nel Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo, dove ogni giorno muoiono sacerdoti, medici, bambini, donne, civili inermi. Vittime innocenti di conflitti che sembrano infiniti e che ci ricordano quanto sia fragile la pace quando la violenza prende il sopravvento. Il sacrificio di Don Bianco e Alfredo - ha concluso Rossi - è un’ eredità che non possiamo disperdere: è un invito a essere ognuno testimone di pace e a vivere per il bene degli altri, anche a costo della vita”.

I partecipanti alla commemorazione, raggiunto a piedi il bosco dove si trova il cippo che ricorda l’ eccidio, hanno assistito alla Santa Messa in suffragio dei due martiri, celebrata da don Roberto Brandi, parroco di Cascia e di Cancelli, dove era nato don Bianco, in sostituzione di don Domenico Maria Grandi, parroco di Castelfranco di Sopra. All'omelia il sacerdote ha invitato i presenti a pregare per don Bianco e Alfredo, ma anche per tutte le vittime delle guerre in atto nel mondo. Infine ha esortato tutti ad essere personalmente costruttori di pace. Al termine della cerimonia è stata letta la storia dell’eccidio, ricostruita attraverso varie testimonianze. Don Bianco e Alfredo furono uccisi dai tedeschi perché accusati di aver aiutato e incitato alla Resistenza i parrocchiani.

Con loro venne fucilato anche Donatello Giusti che però si salvò, perchè, considerato morto, era rimasto ferito. Quando i due corpi furono ritrovati il sacerdote stringeva in mano il rosario e le sue mani erano segnate dai grani. I paesani organizzarono una sepoltura "improvvisata", costruendo le bare con le casse della soda (della ditta Solvay) e con degli assoni e alla veglia funebre parteciparono anche i bambini del paese che in diversi avevano ricevuto da don Bianco qualche mese prima la Prima Comunione. (Si ringrazia Franco Giunti)