REDAZIONE AREZZO

Caso Plinio: "Diffamarono in tv il pediatra". Condannate Le Iene

Arriva la sentenza del tribunale civile di Roma al quale si era rivolto il dottor Paolo Batti. "Ma la famiglia Ortolani non c’entra"

Diffamazione attraverso la rete televisiva. Il reato è stato riconosciuto dalla XVIII Sezione Civile del Tribunale di Roma, con sentenza dell’11 maggio scorso e riguarda i due servizi giornalistici realizzati dalla nota trasmissione "Le Iene" di Italia 1 sul caso di Plinio Ortolani, il bambino di Sansepolcro – ora 12enne – che ha subito danni permanenti per una diagnosi stilata in ritardo sul diabete mellito di tipo 1 e sui retroscena che erano emersi. Era il luglio del 2009, quando è iniziato il calvario di Plinio – che allora aveva soltanto 18 mesi – e dei genitori, che avevano girato ben quattro ospedali (Sansepolcro, Città di Castello, Perugia e Firenze) dopo l’esito delle prime analisi, le comunicazioni date per telefono su una patologia dapprima non rilevata e il successivo aggravarsi delle condizioni di salute del piccolo.

Le due puntate de "Le Iene" alle quali si fa riferimento sono quelle del 5 novembre 2013 e del 2 aprile 2014, ritenute lesive nei confronti del dottor Paolo Batti, medico biturgense e pediatra di famiglia; ed ecco il fresco comunicato, in cui si legge che "il programma televisivo, nonostante la diffida alla messa in onda dei servizi, anche in ragione del fatto che era in corso un procedimento penale al Tribunale di Arezzo per l’accertamento reale dei fatti (si ricorda che il Tribunale di Arezzo, con sentenza di assoluzione datata 19 febbraio 2015 ha assolto il dottor Paolo Batti da ogni forma di responsabilità medico-legale per un caso avvenuto nel luglio del 2009), effettuava un’illecita e non vera ricostruzione dei fatti ai danni del pediatra che, finalmente, dopo un’annosa vicenda, vede confermato quanto richiesto, ovvero la condanna per la natura diffamatoria e lesiva della propria professionalità".

Il dottor Paolo Batti è stato assistito nei processi dagli avvocati Piero Melani Graverini e Riccardo Lorenzi del Foro di Arezzo e Roberto Bongianni del Foro di Roma. "Al momento ci atteniamo ai contenuti della sentenza, poi vedremo", ha commento l’avvocato Lorenzi, mentre il dottor Batti si limita a precisare che la questione specifica riguarda esclusivamente lui e Italia 1 e che quindi la famiglia Ortolani non c’entra.

Appresa la notizia, il padre di Plinio, Iacopo, ha commentato: "Posso contestare i modi piuttosto energici con i quali gli inviati delle Iene hanno confezionato il servizio, ma non la veridicità dei contenuti, perchè anche su questi si è poi basata la fase istruttoria. Che poi il dottor Batti abbia precisato la sua posizione nei confronti solo dell’emittente, è un fatto che senza dubbio lo qualifica in positivo come persona. Per il resto, dico che ogni giorno dobbiamo fare i conti con le conseguenze di quanto avvenuto: Plinio sta frequentando le scuole medie e ha una gran voglia di vivere. Abbiamo dato vita al movimento ‘We love insulina’, la cui attività ha permesso di prendere per tempo e salvare otto bambini con lo stesso problema di diabete (è divenuto protocollo sanitario) e stiamo lavorando per la sicurezza ‘pre’ e ‘post’ diagnosi con medici di fama nazionale e internazionale; il tutto perché a un altro non succeda quanto avvenuto a Plinio".

Claudio Roselli