MATTEO MARZOTTI
Cronaca

Mancano infermieri, i disagi maggiori tra Fratta e Casentino. L’appello del sindacato

Tra i punti nevraglici evidenziati dal Nursid anche la carenza degli oss Cullurà: "Personale con centinaia di giorni di ferie arretrati". Rivoluzione 118: per le ambulanze infermieristiche servono 30 assunzioni

Infermieri in corsia (Foto di archivio)

Arezzo, 25 febbraio 2024 – "La situazione è veramente difficile". Le parole usate sono quelle di Claudio Cullurà, segretario territoriale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. La fotografia che emerge dal confronto sul territorio con il personale non sembra poter far dormire sonni tranquilli, a partire dall’ospedale del Casentino. "Partiamo dal presupposto che le problematiche emerse sono principalmente tre - spiega Claudio Cullurà - e che sono per certi versi la punta di un iceberg, di un’azienda che opera su un territorio vestissimo, praticamente da Pitigliano a Bibbiena per intenderci".

Tra le zone attenzionate c’è il Casentino .

"Nelle scorse settimane si è tenuto un incontro con l’area medico-chirurgica che ha fatto emergere una situazione particolarmente critica con carenze importanti di personale. L’azienda ha cercato di rassicurare gli operatori con l’inserimento di alcune unità. Ma il personale ha decine, in alcuni casi centinaia di giorni di ferie arretrati che difficilmente potranno essere smaltiti".

Di che numeri stiamo parlando?

"Ci sono infermieri con oltre 110 giorni di ferie, altri con 90 giorni, nei casi migliori si parla di 42 giorni quando si parla solitamente di 36 giorni - sottolinea Cullurà - manca stabilità nel personale che viene assegnato qui, in questo modo gli orari non vengono regolarizzati. Di fatto non avviene mai un recupero e la sofferenza diventa cronica. Nonostante poi sia stata stilata una graduatoria per le assunzioni queste non vengono effettuate e qui la responsabilità più che dell’azienda sanitaria è semmai della Regione. Senza contare che mancano completamente operatori socio-sanitari".

Nel vostro intervento avete parlato di tre problematiche che emergono tra Casentino e l’ospedale della Fratta .

"Qui le sofferenze maggiori sono al pronto soccorso - prosegue Cullurà - mancano due infermieri, e non sono presenti oss. Consideri che gli operatori socio-sanitari dovrebbero essere un terzo degli infermieri che in certi casi venono quindi demansionati. Gli oss, ripeto, mancano più o meno ovunque".

La terza problematica qual è ?

"Il 118 aretino si avvia verso un cambiamento con la Regione che prevede una riduzione delle automediche ed un incremento delle ambulanze infermieristiche - spiega Cullurà - sia chiaro che questa soluzione non ci spaventa e non è un problema perchè gli infermieri sono in possesso delle competenze per fronteggiare le varie emergenze. Il punto è che numericamente serve implementare l’organico attuale di almeno 30 infermieri per questo cambiamento".

Il prossimo passo?

"Dopo un confronto sul territorio ci aspettiamo quello con l’azienda per mettere in campo nel più breve tempo possibile tutte le azioni necessarie per ridurre al minimo questi disagi".