LAURA LUCENTE
Cronaca

Caos viabilità per i cantieri: "Ponti chiusi per interventi e la vallata resta ingabbiata"

Il sindaco Agnelli critica il presidente della Provincia sull’avvio di lavori nello stesso periodo. Una rete di interruzioni che penalizza cittadini, imprese e turisti in piena stagione estiva. .

Il sindaco Agnelli critica la Provincia per aver avviato insieme gli interventi sui ponti

Il sindaco Agnelli critica la Provincia per aver avviato insieme gli interventi sui ponti

A pochi giorni dall’avvio del cantiere per la messa in sicurezza del Ponte a Cesa, lungo la Strada Provinciale 25, il sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli torna a puntare il dito contro la gestione della Provincia di Arezzo e del suo presidente Alessandro Polcri. Il tema è quello della viabilità e, in particolare, della sovrapposizione di interventi strutturali su ponti strategici per il collegamento della Valdichiana. "Prima di tutto la sicurezza dei ponti – dichiara Agnelli – poi nella nostra Provincia è prioritario garantire le indennità al Presidente, solo dopo si può pensare alle scuole, alle strade, ai Comuni, ai cittadini e, in ultimo, anche ai turisti". Un riconoscimento al tanto atteso avvio dei lavori sul ponte di Cesa, accompagnato però da un forte malcontento per le conseguenze pratiche. Oltre al Ponte a Cesa, attualmente oggetto di lavori da 335.000 euro, sono infatti in vigore limitazioni anche sul ponte del torrente Esse a Camucia (255.500 euro di intervento) e sul ponte di Brolio, lungo la SP 27, dove sono stati stanziati 210.000 euro per il consolidamento delle spalle laterali.

A queste criticità si somma la chiusura della SP 25 all’uscita della superstrada Perugia–Bettolle in direzione Foiano, che rende complicato anche l’accesso al casello autostradale di Valdichiana. Mentre i lavori al Ponte a Cesa ostacolano il collegamento con l’A1 a Monte San Savino. "Una rete di interruzioni che penalizza cittadini, imprese e turisti in piena stagione estiva – sottolinea Agnelli – e che dimostra una programmazione scoordinata e una gestione politica debole". La polemica si allarga al piano amministrativo. Il sindaco mette in discussione anche il significato politico della recente approvazione del rendiconto 2024 da parte del Consiglio provinciale. "Era già di per sé insufficiente di risorse e carente di idee ed è stato approvato per meri interessi politici con diversità di vedute in tutti gli schieramenti. Qui non è un problema di responsabilità dei consiglieri provinciali che votano e quelli che non votano e non partecipano. Qui c’è il fatto che i Comuni a maggioranza, compreso Arezzo, avevano dato il loro voto contrario al rendiconto 2024. Il voto dei sindaci è solo indicativo, ma è significativo: anche per la maggioranza dei Comuni questo documento era insoddisfacente e inadeguato. La Provincia, che doveva essere la casa dei Comuni, è diventata la ‘Casa di Polcri’, a cui si è aggrappato con le unghie e con i denti", chiosa Agnelli.