
Caos maltempo: E45 chiusa ai camion Stop fino a domani, Tir verso Arezzo
di Alberto Pierini
e Claudio Roselli
C’è un muro tra la Toscana e la Romagna. Un muro di nuvole, pioggia e soprattutto di danni causati dalla bufera che ha investito in pieno i nostri vicini, mai così presi a schiaffi dal maltempo come in questi giorni. C’è un muro che a tratti diventa invalicabile.
Perché la E45 da ieri è chiusa. E’ chiusa a Sansepolcro, vietato muoversi verso la Romagna. Chiusa solo ai Tir ma basta e avanza per mettere in ginocchio non tanto la superstrada quanto il resto del traffico. Ed è una chiusura che non finisce in uno sbadiglio. Un vertice congiunto delle Prefetture di Arezzo e Forli Cesena ha deciso in serata di prolungare lo stop fino alle 12 di domani. Una prova del fuoco, oltre che dell’acqua, per la circolazione.
Da una parte i mezzi pesanti sono costretti ad un serpentone infinito per poter rimettersi in marcia verso i loro obiettivi, raggiungendo l’autostrada. Dall’altra il traffico sulla statale 73 è ad altissimo rischio. Perché un fiume di camion si riversa sulla viabilità ordinaria mettendo a dura prova il resto della circolazione.
A Sansepolcro è in corso un filtraggio, che consenta almeno di raggiungere Pieve Santo Stefano, anzi per l’esattezza a Pieve Sud. Un quadro che si trascinerà pari pari fino a domani?
No, perché ieri sono rimasti incastrati nella "trappola" i camionisti che usano la E45 come alternativa all’autosole, perchè priva di pedaggio: da stamani la notizia corre come un lampo e i Tir gireranno al largo o meglio punteranno tutti l’A1.
È la conseguenza più eclatante dell’ondata di maltempo che ci ha sfiorato, quasi con una carezza mortale. Senza colpirci in pieno. Già, cosa ci ha salvato? Gli esperti parlano di un minimo depressionale vicino a noi, il satellite indica un percorso dalla Sicilia ha risalito lo stivale fino ad Umbria e Marche girando verso la Romagna. L’ipotesi è che l’Appennino abbia fatto da schermo e che comunque la provincia si sia ritrovata in una sorta di "occhio del ciclone", unico punto protetto nella tempesta. E così’ subiamo i rimbalzi del disastro di maggio.
Non solo sulla E45. I millimetri di pioggia caduti su Sestino e sull’alto Casentino sono stati cento in 36 ore: tanti ma non al livello di metterci in ginocchio. L’Arno è rimasto sotto controllo, con la sola eccezione di un livello di preallarme nella zona di Stia, toccato nella serata di martedì.
Una strada provinciale, la 52 da Sestino a Ca’ Raffaello (il paese tristemente noto per la scomparsa di Guerrina, ha subito una frana ma è rimasto aperto a senso unico alternato. Una frana anche a Badia Tedalda e in questo caso sbarrando la Viamaggio, la famosa Marecchiese. L’altro by-pass con la Romagna, poi riaperto in serata.
Resta chiuso il ponte che era stato bloccato per precauzione: quello di Camprena nel bibbienese, sul torrente Archiano. Casentino dove salta di nuovo la connessione con i Mandrioli.
Uno smottamento si è verificato poco sopra il Raggio, quindi a ridosso della frana di marzo, causa di un’interruzione di circa un mese. Mentre è andato in panne il Passo del Carnaio: collega le e valli del Bidente e del Savio, tra Casentino e Valtiberina, Due crolli in punti diversi, segni di cedimenti anche in altri tratti. Troppi per tenere aperta la provinciale. Ma i riflettori tornano sistematicamente sulla E45. Lo stop ai mezzi pesanti si estende anche alla Tiberina 3 bis. Dal lato romagnolo, quello aretino è paralizzato da anni. Un muro con il quale ormai conviviamo.
Ha collaborato Sonia Fardelli