Campane a festa per il ritorno di Cristina

La mamma aretina finita in coma mentre era incinta potrà riabbracciare la sua piccola Caterina. "È il primo passo verso la normalità"

Cristina Rosi, 39 anni

Cristina Rosi, 39 anni

di Lucia Bigozzi

Alle dieci in punto le campane suoneranno a festa e nel viale che sale la collina delle villette a schiera ci sarà un cartellone con scritto "Bentornata Cristina!". "Ho promesso a mia figlia di riportarla a casa accompagnata dal suono delle campane della nostra chiesa e finalmente accadrà", esclama Mirella Paolucci, madre di Cristina Rosi, la 39enne aretina finita in coma due anni fa al sesto mese di gravidanza per un arresto cardiaco che ha provocato gravi danni neurologici a lei e alla bambina, Caterina.

Cristina torna a casa domenica, dal 23 luglio 2020 quando la sua vita e quella della famiglia è stata stravolta e sarà quello il giorno in cui, per la prima volta, potrà vedere e tenere in braccio la figlia. "Mia moglie sarà trasferita in ambulanza dall’istituto di Agazzi dove è seguita con grande professionalità e umanità. Un team di medici e specialisti, dai fisioterapisti alla logopedista agli operatori sanitari ai quali siamo grati, la circondano di affetto in ogni momento e durante le attività per stimolare la ripresa cognitiva e motoria" spiega Gabriele Succi, 43 anni che si prende cura della bambina nella casa di Alberoro, alle porte di Arezzo, dove la coppia viveva con gioia l’attesa del primo figlio. "Cristina arriverà qui domenica mattina e resterà con noi fino alle 16 per poi rientrare in istituto.

È il primo step di un percorso di graduale reinserimento nel contesto familiare e domestico che si concluderà con il rientro definitivo, quando le sue condizioni lo consentiranno e quando saremo pronti ad accoglierla dal punto di vista logistico e assistenziale", aggiunge Gabriele che si divide tra il lavoro e la casa trasformata in un ambiente nel quale si muovono tre persone per assistere ventiquattrore su ventiquattro la piccola Caterina, alimentata artificialmente e con un sostegno respiratorio. "È davvero incredibile riavere mia moglie nella nostra casa dopo tutto quello che abbiamo passato; quasi non mi sembra vero. Cristina ha rischiato di morire più volte per la gravità delle lesioni, ma ha sempre combattuto per tornare a casa da noi e abbracciare Caterina. Anche la piccola ha dimostrato grande coraggio affrontando un calvario fatto di ricoveri ospedalieri tra il Meyer, Arezzo e il Bambin Gesù, a Roma. Non sarà facile gestire Cristina e Caterina contemporaneamente, ma ce la metteremo tutta", aggiunge Gabriele ripensando ai momenti più impegnativi - come gli otto mesi trascorsi dalla moglie in una clinica neurologica in Austria - ma anche al grande affetto ricevuto dalla gente e da una persona speciale per Cristina: la rockstar Gianna Nannini che ha registrato due messaggi incoraggiandola nel lungo cammino. Ad accogliere la 39enne ad Alberoro ci saranno tutti: le amiche del cuore che stanno preparando cartelloni colorati di benvenuto e palloncini con cui allestire il giardino della villetta; i colleghi e i titolari dell’azienda dove la giovane donna lavorava, le persone che in questi due anni hanno sostenuto Gabriele e Mirella con una catena di solidarietà che ha permesso di raccogliere oltre duecentomila euro.

"Senza l’aiuto della gente, non saremmo qui oggi e Cristina non avrebbe potuto tornare a casa e vedere sua figlia che, grazie alla generosità di tutti, ha fatto piccoli progressi. Siamo commossi e grati per tanto amore" aggiungono Mirella e Gabriele. Domenica a far festa a Cristina ci sarà anche Bizet, un Jack Russel, terrier di taglia piccola, che “un giorno le ho portato a casa facendole una sorpresa. Cristina era impazzita dalla gioia, e sono sicuro che sorriderà rivedendo il suo adorato cane”, sussurra Gabriele mentre culla Caterina parlandole della madre che ancora non conosce.