
Ilaria Naldini
Arezzo, 29 settembre 2018 - E’ passato poco più di un anno dalla tragedia, dalla morte della piccola Tamara dimenticata dentro l’auto. E adesso Ilaria Naldini, la mamma, torna a parlare. «Ho appreso con grande soddisfazione che è stata approvata all’unanimità una legge che introduce l’obbligo di utilizzare per i bambini di età inferiore ai quattro anni seggiolini con dispositivi di allarme anti-abbandono».
Ilaria non si sottrae al dibattito e insiste: «Bene che le istituzioni nazionali e regionali stiano adottando ulteriori misure concrete per ridurre il rischio che altri bambini perdano la vita nel modo atroce e assurdo in cui l’ha persa mia figlia. Ci vogliono campagne di sensibilizzazione e informazione, oltre all’obbligo per gli asili di avvisare i genitori se non vedono arrivare il bimbo».
Tamara aveva 16 mesi il 7 giugno del 2017. Morì nell’auto parcheggiata in piazza Vittorio Emanuele a Castelfranco di Sopra. Una tragedia per la mamma Ilaria Naldini. Colpita da amnesia dissociativa transitoria, era convinta di aver affidato al mattino alle maestre dell’asilo nido di Terranuova la sua bimba che invece era rimasta legata al seggiolino sul sedile posteriore dell’auto. La ritrovò poco dopo le 14, uscendo dall’ufficio dove lavora, nel municipio castelfranchese.
Tentò disperatamente di salvarla, ma ormai la piccina era spirata, sopraffatta dal calore che si era sviluppato nella vettura. Anche vittima del dramma, la madre valdarnese commenta la normativa passata in Senato per dotare le automobili di sensori salva-bebè. «
E’ davvero importante che la legge obblighi i genitori ad utilizzare il dispositivo di allarme – spiega - perché in genere si crede che alle persone responsabili che amano i propri figli non possa succedere di dimenticarli in auto. Invece la realtà è che tutti possiamo restare vittime di amnesia dissociativa e in talune circostanze, in particolare nelle prime giornate di caldo estivo, il rischio che si verifichi una tragedia è elevatissimo. Dopo la morte della mia bambina, molte persone mi hanno rivelato che anche a loro era successo di lasciare il proprio figlio in auto senza rendersene conto e che soltanto circostanze fortuite avevano impedito la disgrazia. Le morti sono solo la punta dell’iceberg».
Parole tanto più importanti perchè provengono da chi ha dovuto sostenere una prova terribile. «Io e mio marito ringraziamo coloro che si sono impegnati a sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica affinché venissero adottate tali misure di prevenzione. E soprattutto Andrea Albanese, il padre di Piacenza che ha perduto un figlio nelle stesse circostanze in cui noi abbiamo perso la nostra Tamara.
Ha avuto il coraggio e la forza di combattere perché non seguissero altre morti ed altri genitori dovessero sopportare il peso di una così grave tragedia. Spero che sia presto adottato il decreto ministeriale di attuazione e che i genitori si procurino il dispositivo anche prima del primo luglio 2019, data in cui entrerà in vigore l’obbligo di legge».