Batosta Pd, inizia la resa dei conti Ruscelli è in bilico: le alternative

Via alle grandi manovre verso il congresso: il segretario provinciale potrebbe non ricandidarsi. L’appello di Ceccarelli: "Diciamo basta alla logica delle correnti". Le ipotesi di Casini e Basanieri

Migration

di Federico D’Ascoli

"Dobbiamo riappropriarci di temi come il lavoro, i diritti civili e sociali. Spero che il congresso non serva solo a parlare di nomi. La ricerca di un nuovo segretario, con il solito accordo fra i vari capi corrente, sarà l’ennesima occasione persa".

Le parole di Vincenzo Ceccarelli dopo la batosta elettorale del Partito democratico hanno un respiro nazionale ma possono essere applicata anche ad Arezzo. È già iniziata quella che, con licenza giornalistica, si definisce "resa dei conti" e nel linguaggio della politica diventa "ampia riflessione".

Il partitone rosso, dopo diverse delusioni elettorali, ha perso anche la maggioranza relativa in provincia dovrà "ripartire da zero" come afferma il segretario provinciale dem Francesco Ruscelli. Non è detto che si ricandidi e non ha un vice a cui affidare l’incombenza di gestire il partito fino al congresso, "da celebrarsi in tempi rapidi", come ha detto il segretario nazionale Enrico Letta.

Ruscelli, intanto, rinvia il tempo per le riflessioni locali: "È giusto prendersi qualche giorno per riflettere in maniera più accurata sugli aspetti che riguardano il nostro territorio le sue dinamiche politiche, sia interne che esterne al partito".

Le responsabilità, per Ruscelli, sono sicuramente di carattere nazionali: "Il centrosinistra tra errori e veti incrociati è riuscito a presentarsi diviso aprendo la strada a una campagna elettorale che nella quasi totalità dei collegi uninominali ha visto vincere la destra".

Sarà "un percorso ordinato" verso il congresso che si terrà, se tutto va bene, all’inizio dell’anno prossimo. Le dinamiche nazionali incidono fino a un certo punto su quelle locali, dove non sembra stagliarsi un candidato già pronto per raccogliere il testimone di Ruscelli. Nomi sicuri per ora non ce ne sono, Probabile che si vada a pescare tra attuali sindaci ed ex come Roberta Casini, che però paga il risultato poco confortante di Lucignano e la cortonese Francesca Basanieri. Alla scelta di un nome si arriverà dopo un percorso lungo dal punto di vista organizzativo che affonderà nei primi mesi del 2023. Il primo obiettivo è recuperare le quote

Incideranno anche dinamiche nazionali: uno dei candidati sicuri è Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, che non ha mai fatto mistero della sua ambizione. Sempre dell’Emilia arriva la rampante Elly Schlein, che però non è iscritta al Pd: sarebbe il punto di riferimento per l’area più a sinistra che vuole dialogare con il Movimento 5 Stelle. Ci sono poi Andrea Orlando e Beppe Provenzano tra i papabili alla segreteria del Nazareno.

Sembra emergere, in molte anime del partito, la consapevolezza di dover riaprire il progetto del campo largo. Alleanze locali con i 5 Stelle e le forze di centro di Calenda e Renzi sono auspicabili in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Il primo passo sarà la prossima settimana quando a Roma verrà convocata la prima Direzione nazionale del Pd dopo il voto.