
di Federico D’Ascoli
La rivalità che oscilla tra la violenza e l’ironia è l’anima della Giostra del Saracino, quella che l’ha salvata dall’oblio nel lungo periodo che va dal Dopoguerra agli anni Settanta.
Non si contano le scazzottate tra quartieristi che si davano appuntamento in luoghi simbolo, magari al confine tra i territori, una trincea invisibile in cui difendere i propri colori con le mani e con i piedi. Era un altro mondo, in tutti i sensi. I quartieri non assomigliavano minimamente a quelli di oggi: ci si trovava la sera a fare due chiacchiere ma non c’erano ristoranti, pizzerie ed eventi che fanno assomigliare le sedi a piccoli villaggi Alpitour.
Si presidiava il quartiere, dormendoci anche dentro nelle notti dell’immediata vigilia, per evitare gli assalti degli avversari che potevano approfittare di un qualsiasi momento di distrazione per partire all’attacco. Spesso erano schiaffi e calci, alle volte scherzi più o meno riusciti e più o meno originali. Tra gli sfottò organizzati si ricordano in particolare quelli di Porta Sant’Andrea a Porta del Foro (con relativa reazione). Frutto di studio e organizzazione sono passati alla storia come gli ultimi prima che il web, con meme e caricature, predesse il sopravvento delle burle.
Le penne di oca che una mattina svolazzavano per tutto San Lorentino, la carta igienica che avvolgeva il bastione della porta, i water murati in via Leone Leoni e zone limitrofe sono state l’offensiva biancoverde. La porta della sede di via delle Gagliarde murata col cemento a presa rapida, le uova andate a male su tutta piazza San Giusto. "Siamo andati per mesi a raccogliere le piume in Valdarno – racconta Franco Grotti, uno degli ideatori – poi murammo i water a Porta del Foro, loro che invece ci murarono la porta. E facemmo anche la caccia al tesoro con i loro vessilli, li mandammo fino a Lignano. Fare gli scherzi era il motivo del ritrovo, durante l’anno ci si preparava per lo scherzo successivo".
Ma anche tra Porta Crucifera e Porta Santo Spirito non sono mancate occasioni di scherzo. La farina doppio zero fatta calare sugli armati gialloblù in una prova generale del 1992 dopo un’edizione con due lance perse.
Ci sono poi gli scontri in piazza, come nell’utima edizione a settembre. In alcuni casi si è arrivati alla ripetizione: nel 1979 quando la lizza fu invasa dai quartieristi di Porta Crucifera e Porta del Foro e il Comune decise di far ricorrere dopo due settimane solo gli altri due quartieri in quel momento allo spareggio: Porta Sant’Andrea e Porta Santo Spirito, con la vittoria della Colombina. In tempi più recenti episodi analoghi avvennero nel 1997 durante un lungo spareggio tra Porta Crucifera e Porta del Foro nella Giostra di settembre. Arrivò la sera e il maestro di campo interruppe la Giostra che si ripeté la settimana successiva con la vittoria di Porta Sant’Andrea grazie al ritorno di Martino Gianni.