Bandella in degrado, patto per salvare l’area

Firmata la convenzione tra la Regione e i Comuni di Terranuova, Montevarchi e Laterina Pergine per la gestione della Riserva Naturale

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di Marco Corsi

Firmata una convenzione tra la Regione Toscana e i Comuni di Terranuova, Montevarchi e Laterina Pergine per la gestione della Riserva Naturale della Valle dell’Inferno, uno dei polmoni verdi più belli della Toscana. Consentirà di valorizzare appieno un oasi che, negli ultimi anni, è stata lasciata un po’ nel dimenticatoio, come ha sottolineato, sui social, l’ex presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, che nei giorni scorsi si è recato a Bandella. "Avevo letto dell’incuria in cui si trova, mai avrei immaginato però quello che ho visto, la tristezza e la rabbia nel vedere le condizioni in cui gli enti preposti alla manutenzione e tutela, dopo la sciagurata legge di riordino delle Province, in questo caso la Regione Toscana, hanno ridotto il sito. Ho trovato visitatori fortemente delusi da ciò che hanno visto". Per fortuna la svolta è all’orizzonte. Negli ultimi anni la gestione delle riserve naturali è passata dalla Provincia alla Regione Toscana e con questo accordo i tre comuni che insistono sulla Valle dell’Inferno potranno intraprendere una serie di azioni all’interno dell’oasi. Saranno disciplinati anche gli interventi che saranno predisposti dalla Regione in termine di manutenzione. "Sono stati allacciati di nuovo i contatti con il Wwf, che, come da tradizione, si occupava della parte relativa al controllo e alla sorveglianza della riserva – ha spiegato l’assessore terranuovese Caterina Barbuti – Quindi, a seguito della sottoscrizione di questa convenzione, provvederemo ad incaricare un soggetto che si occuperà della manutenzione e un altro, che potrebbe essere anche lo stesso, che si occuperà della parte relativa ai progetti di sensibilizzazione, tra cui iniziative di educazione ambientale da tenersi nella scuola del Centro Visite di Monticello.

Negli ultimi anni, non sono mancate criticità all’interno della Riserva. "Ci sono state attività di pesca non autorizzata e non sono mancati abbandoni di rifiuti – ha aggiunto Barbuti - Purtroppo, non c’era nessuno che poteva controllare e la Regione Toscana faceva molta fatica a monitorare tutte queste aree umide interne. Ma Bandella può diventare uno strumento importante anche dal punto di vista turistico". Tra gli scopi della convenzione, promuovere interventi per la gestione della vegetazione tipica con il controllo di specie infestanti fortemente invasive; promuovere ed attuare ogni forma di collaborazione e sinergia con le altre Riserve Naturali regionali; incentivare lo svolgimento di attività coordinate di educazione ambientale, scientifica e di ricerca anche in correlazione con la didattica ambientale negli istituti scolastici.