Banda del buco: colpo da 100mila euro in una ditta orafa di Tegoleto

Casseforti ripulite, via con l’argento

Carabinieri

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Arezzo, 19 aprile 2024  – Nuovo assalto ad una ditta di preziosi. Un buco nel muro, poi la cassaforte e due armadi metallici ripulite e la fuga con 170 chili di argento.

Un’altra notte di passione quella vissuta nell’aretino ieri notte. Questa volta nel mirino dei ladri è finita una ditta di Tegoleto, la  Shine Group di via Molinara, che produce preziosi  in argento e bronzo. Erano circa le due di notte quando la banda è entrata in azione con un metodo ormai consolidato negli assalti alle ditte di preziosi.

Prima sono entrati in un’azienda confinante, poi hanno aperto un buco nel muro e sono entrati alla Shine Group. A quel punto hanno messo mano a ben tre casseforti per ripulirle di tutto l’argento e il bronzo, si parla di circa 170 chili, per un valore che si aggirerebbe intorno ai cento mila euro.

 In azione sicuramente una banda ben collaudata riuscendo a disattivare l’allarme e la videosorveglianza, poi a sradicare e ad aprire anche la cassaforte dotata di un sistema di sicurezza più sofisticato rispetto agli armadi metallici. Tutto nel più totale silenzio, si fa per dire. Fatto sta che i titolari si sono accorti di quanto era accaduto solo ieri mattina, all’apertura della ditta.

All’interno il caos, ma soprattutto le casseforti vuote. Immediata la chiamata ai carabinieri, presso i quali, in un secondo momento, è stata sporta denuncia da parte del titolare. Sul posto sono arrivati i carabinieri aretini che fin da subito hanno fatto partire le indagini.

Al vaglio le telecamere della zona che potrebbero aver immortalato elementi per risalire alla banda. Una banda che, dai suoi movimenti, fa pensare essere specializzata in assalti di questo tipo e che, al momento, sembra non aver lasciato nessuna traccia di sé.

Non c’è pace per il distretto orafo. Il colpo di ieri notte arriva a pochi giorni dall’ultimo furto, quello avvenuto tra l'11 e il 12 aprile, ai danni dell'azienda Nicol di Anghiari. Anche in questo caso il colpo era andato a segno con metodi già visti. Alberi abbattuti per chiudere la strada di accesso alla ditta, un mezzo, un autotreno rubato a Città di Castello, intraversato sulla carreggiata per bloccare il traffico. 

E poi un’auto utilizzata come ariete per aprirsi il varco nell’azienda in cui hanno fatto razzia di argento e metallo in lavorazione. Trecento mila euro, circa, il bottino con cui poi si sono dileguati nella notte. Appena quattro mesi prima, lo scorso dicembre, sempre aprendo un buco nel muro di un’azienda confinante, una banda aveva fatto irruzione nella Silver Light di Quarata, l'azienda che si trova di fronte alla Multiform che a sua volta aveva subito il maxi furto da un milione di euro, il 20 ottobre.

Alla Silver Light, il tempo di arraffare dieci mila euro di oggetti preziosi, e poi scappare lasciandosi alle spalle il suono dell’allarme che nel frattempo era scattato.