
L'aula di giustizia prima del verdetto
Arezzo, 1 febbraio 2019 - La sentenza pianta il primo punto fermo nella vicenda giudiziaria legata al tracollo di Banca Etruria. E il primo punto fermo è la condanna dei vertici: Giuseppe Fornasari, l’ex presidente, e Luca Bronchi, l’ex direttore generale. Ma per tanti altri il processo comincia proprio adesso. Sono tutti quelli che avevano deciso di non richiedere il rito abbreviato. E che escono ieri con un destino comune: sono stati tutti rinviati a giudizio.
Chi sono i venticinque per i quali si apre un’altra lunga vicenda giudiziaria? Ecco tutti i nomi. Sono Franco Arrigucci, Mario Badiali, Federico Baiocchi Di Silvestri, Maurizio Bartolomei Corsi, Alberto Bonaiti, Luigi Bonollo, Ugo Borgheresi, Piero Burzi, Paolo Cerini, Giovan Battista Cirianni, Giampaolo Crenca, Laura Del Tongo, Enrico Fazzini, Augusto Federici, Paolo Luigi Fumi, Natalino «Giorgio» Guerrini, Giovanni Inghirami, Saro Lo Presti, Gianfranco Neri, Andrea Orlandi, Carlo Platania, Carlo Polci, Alberto Rigotti, Lorenzo Rosi e Massimo Tezzon. Al centro tanti personaggi di rilievo: da imprenditori come Laura Del Tongo, ai sindaci revisori (Paolo Cerini, Mario Badiali, Franco Arrigucci, Gianfranco Neri, Carlo Polci).
C’è uno dei più famosi notai aretini, Giovan Battista Cirianni. C’è l’ex presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Guerrini. C’è Massimo Tezzon, ex segretario della Consob. E Giovanni Inghirami, ex presidente aretino di Confindustria. E ancora Paolo Luigi Fumi, a capo dell’area romana di Bpel quando fu concesso il celebre finanziamento per il mega-yacht.