Bucine (Arezzo), 7 agosto 2024 – La bimba non non ce l’ha fatta. Dopo una settimana in rianimazione al Meyer di Firenze la piccola di due anni e mezzo è morta: troppo gravi le conseguenze dell’asfissia di annegamento. Una tragedia iniziata il 29 luglio e si è conclusa nelle ultime ore. Il destino sembrava averle sorriso: quel pomeriggio la bambina, tedesca, in vacanza con la famiglia in Valdambra, era stata soccorsa da un parente medico, che si trovava in vacanza con la famiglia arrivata dalla Germania. Era intervenuto con un massaggio cardiaco mentre la piccola stava rischiando di affogare. Poi il volo all’ospedale pediatrico dove si è spenta lunedì sera. La Procura di Arezzo è stata informata: il fascicolo aperto per lesioni colpose, adesso si trasforma in omicidio colposo. Al momento non ci sono indagati. Per la bimba i soccorsi furono tempestivi ma non sono bastati a salvarla. Per la famiglia la vacanza in Toscana è diventata un incubo.
Ad accorgersi di quel che stava accadendo nella piscina dell’agriturismo, nel comune di Bucine, è stato il parente: la vede riversa, la tira fuori dall’acqua. È un medico e prova a rianimarla fino all’arrivo dei sanitari del 118 che hanno raggiunto l’agriturismo con l’elisoccorso Pegaso: la piccola di sicuro era stata stabilizzata e per questo scatta il trasferimento d’urgenza al Meyer di Firenze. Ma non risulta avesse ripreso conoscenza. Gravissime: così le condizioni della bimba sono state giudicate fin dall’arrivo in corsia dai sanitari che l’hanno presa in carico. Per otto giorni la bambina è rimasta nel reparto di rianimazione in prognosi riservata. Fino a lunedì sera quando l’azienda ospedaliera ha concluso la procedura di accertamento di morte celebrale: gli operatori della Rianimazione del Meyer hanno tentato il possibile per salvarla.
Come è previsto in questi casi, fanno sapere dal Meyer, i poveri resti sono a disposizione della Procura di Arezzo che potrà valutare se disporre o meno alcuni accertamenti, fino all’ipotesi di autopsia. L’apertura di un fascicolo è inevitabile in queste situazioni, un atto praticamente dovuto: omicidio colposo è l’ipotesi di reato da cui i magistrati partiranno per far luce sui contorni della tragedia.
Da quel che emerge, gli investigatori, tra cui anche i carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Firenze, hanno già portato avanti alcuni sopralluoghi nella struttura ricettiva. Alcuni testimoni sono già stati sentiti. Quella dove è avvenuta la disgrazia sarebbe una piscina piccola, sotto i cinquanta metri quadrati, di quelle che non necessitano della presenza di un bagnino.
Gli accertamenti condotti dalla compagnia di San Giovanni Valdarno, guidati dal capitano Mirko Panico, procedono nel più stretto riserbo anche in virtù della delicatezza dell’inchiesta che ha scosso tutta la provincia di Arezzo.