Avvocato condannato. Si fa pagare e non fa causa

Vittima un cliente che voleva riavere una somma e lo ha pagato 2500 euro. Interviene anche l’Ordine che ha provveduto a sospendere il legale.

Avvocato condannato. Si fa pagare e non fa causa

Avvocato condannato. Si fa pagare e non fa causa

di Matteo Marzotti

AREZZO

Aveva dato mandato al proprio avvocato per farsi tutelare in una causa contro la Banca Popolare di Vicenza per il pagamento di 208 mila euro, somma frutto di circa 360 azioni che deteneva dell’istituto bancario. Peccato però che l’avvocato relativamente a quella causa non aveva mai prodotto alcun documento o avviato alcun iter. È quanto accaduto ad un aretino che nell’aprile del 2017, nel periodo in cui l’allora Banca Popolare di Vicenza stava attraversando alcune difficoltà - culminate con la liquidazione coatta amministrativa del successivo 25 giugno - si era rivolto ad un avvocato del foro aretino affidandogli l’incarico di recuperare la somma di circa 208 mila euro. L’avvocato aveva ricevuto nell’occasione due assegni per un totale di 1600 euro che sarebbero serviti per avviare le pratiche. Il cliente viene rassicurato circa l’iter della pratica e, dopo un anno circa, che questa è stata vinta. A questo punto il legale riceve altri 900 euro per l’atto di precetto, vale a dire l’atto con il quale il creditore intima al proprio debitore (in questo caso l’istituto di credito) di effettuare il pagamento. Il cliente chiede anche una copia della sentenza che non gli viene però consegnata con varie motivazioni, ma soprattutto passano i mesi senza avere notizia del pagamento e trovando difficoltà nel reperire il legale. All’inizio del 2020 riesce finalmente a incontrarlo e nell’occasione registra di nascosto la conversazione nella quale gli viene assicurato il pagamento della somma.

I dubbi però si erano insinuati in lui da tempo e così decide di rivolgersi ad un altro legale, l’avvocato Tiberio Baroni, il quale si attiva subito chiedendo alle cancellerie di vari tribunali (Roma, Arezzo, Vicenza e non solo) gli atti del processo verso la Popolare di Vicenza che il suo assistito era convinto di aver vinto, ed ecco la sorpresa. Il primo avvocato non aveva mai presentato alcun incartamento e nessuna causa era quindi stata vinta nei confronti della banca. A questo punto - dopo l’esposto al consiglio dell’ordine degli avvocati, che ha sospeso il legale - giovedì è arrivata la sentenza. Il Pm Taddei aveva chiesto il rinvio a giudizio, mentre il Pm Albergotti aveva chiesto un anno e il risarcimento del danno, con il giudice che ha inflitto all’avvocato, che non ha tutelato il proprio assistito, un anno e 200 euro di multa oltre al risarcimento della parte civile riconoscendo la provvisionale e la liquidazione delle spese legali.