LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Il super avvocato americano che dava del tu a Nixon ora vive in Val di Chio (e ripara a sue spese una Maestà)

Aubrey M. Daniel III, dallo studio di avvocati più famoso del mondo alla campagna aretina. L’orbita della Casa Bianca, il trasferimento. Ha restaurato la cappella di Gaggioleto che risale al 1823

L’avvocato Aubrey M. Daniel III insieme al sindaco Mario Agnelli davanti alla maestà restaurata a Gaggioleto

L’avvocato Aubrey M. Daniel III insieme al sindaco Mario Agnelli davanti alla maestà restaurata a Gaggioleto

Castiglion Fiorentino (Arezzo), 24 luglio 2025 – È stato folgorato sulla via di Gaggioleto. No, non è famoso come Damasco e forse sono pochi a percorrerlo a cavallo come faceva San Paolo. Però per l’avvocato Aubrey M. Daniel III l’ effetto è stato più o meno lo stesso. Il legale, uno dei giganti americani delle aule, già aveva ceduto al fascino della Val di Chio: tanto da lasciarsi un oceano alle spalle 20 anni fa e decidere di non ripercorrerlo più al contrario. Ora quella Maestà di Gaggioleto ha fatto il resto: un gioiellino di inizio ‘800, che portava il peso degli anni, e sul quale è intervenuto a sue spese, restaurandolo completamente e quindi salvandolo dall’oblio. Un colpo di fulmine, se proprio non volete parlare di folgori, ma che confermano quanto la bellezza possa colpire duro. Perfino su una figura la cui vita era ormai radicata su un ben altro lato dell’oceano. Cittadino americano ma di quelli che non passano inosservati. L’avvocato Aubrey M. Daniel III prima di trasferirsi in Val di Chio aveva negli Stati Uniti una carriera legale di primo ordine. Capitano procuratore nell’esercito, dopo la carriera militare, aveva esercitato per una vita (quella precedente la Val di Chio) nel Williams & Connolly LLP, uno degli studi legali più prestigiosi degli Stati Uniti, con sede a Washington DC.

Tra i clienti aveva vantato anche l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, un ragazzo che ha lasciato tanti segni positivi alla Casa Bianca ma che via via di assistenza legale aveva avuto decisamente bisogno. Ma la fama di Aubrey era ancora precedente, agganciata ad uno dei fatti che ha scosso la storia americana: il massacro in Vietnam di Mỹ Lai, meglio conosciuto come di Sơn Mỹ, una strage di civili inermi. I soldati della 23a Divisione di Fanteria dell’esercito, agli ordini del tenente William Calley, avevano ucciso 504 persone, compresi anziani, bambini e neonati.

Calley era stato condannato nella Corte Marziale per quel massacro ma Nixon il giorno dopo la condanna gli aveva riservato uno speciale atto di indulgenza, trasferendolo dalla prigione agli arresti domiciliari. Fece 3 anni a Fort Benning per poi essere dichiarato libero. In quell’occasione Aubrey prese carta e penna e scrisse a Nixon per censurare quella mossa, diventando così famoso in tutto il Paese. Ma ora il suo paese è in Val dio Chio. Dove prima si è innamorato del silenzio e della natura, poi dei segni della tradizione contadina sparsi dappertutto. E infine di quella Maestà, una bellissima edicola votiva. È proprio quella all’incrocio per Gaggioleto.

Lo ha fatto rapito dalla sua semplicità ma anche dalla storia che nasconde, nel legame profondo con la comunità locale, la marcia in più delle Maestà. Quella cappellina già al tempo del Catasto Leopoldino del 1823 risultava collocata sempre lì, al centro di quell’incrocio. Ora è lungo la strada ma per la gente continua a vegliare sul cammino di chi attraversa la valle, a piedi o a cavallo che sia. Ed è lì che il sindaco Mario Agnelli ha voluto farsi una foto con Aubrey. “Nessun merito mio né dell’amministrazione comunale: il merito è tutto suo”.

E chiude l’annuncio con un grazie Aubrey. Forse pronunciato anche in inglese. O forse no, perché dopo 20 anni l’amico avvocato dicono parli un buon italiano: un altro miracolo di Gaggioleto?