
Già ieri i primi incidenti e lunghe code: il tratto aretino è ormai inadeguato, senza terza corsia è il caos. Bollino nero per la circolazione, chiusi tanti cantieri, stop ai camion. Ambulanze pronte ai caselli.
Si sono svegliati al crac del primo incidente, si sono assopiti tra i fumi dell’ultimo: è partito il weekend del grande esodo. Non è così grande come un tempo, quando le ferie ad agosto erano quasi obbligatorie, ma resta un movimento di massa enorme, di sicuro il più massiccio dell’anno. E Arezzo non ha più la spina dorsale per sostenerlo. L’autostrada tocca Arezzo ma manca l’ampliamento fino alla terza corsia. E il risultato è che finiamo stretti in una striscia d’asfalto diventata il tunnel del nostro scontento e dei disagi a ripetizione. Il traffico vola su buona parte dell’autosole e rallenta proprio qui: con conseguenze imprevedibili nei giorni del caos. Oggi è l’unica giornata dell’anno a bollino nero: il traffico del grande assalto alle spiagge e ai monti. E già ieri si sono visti i primi segnali di cedimento.
L’incidente alle 7.30 con ricadute tra Monte San Savino e Arezzo. E poi nel pomeriggio un nuovo schianto, con code in crescita progressiva tra Valdarno e Arezzo. E in corso d’opera rallentamenti praticamente costanti sia da Incisa che più avanti nello snodo fiorentino. Segnali che seguono ad un’estate già in salita. Perché il grafico a fianco dimostra quante volte il traffico abbia ceduto anche all’effetto degli incidenti più banali. Dal crac completo di inizio giugno a quello in fotocopia di metà luglio. Siamo di fronte alla giornata che riporta a galla i numeri pesantissimi della circolazione. Oltre ottantamila mezzi in movimento tra il Valdarno e Firenze, oltre sessantamila tra il Valdarno e Battifolle, alle porte della città.
In un quadro che moltiplica i tratti a due corsie; ogni passo falso va tradotto in rallentamenti, code, lunghe attese: fino alla chiusura dei tratti per le situazioni più critiche e quindi alla deviazione sulla viabilità minore, fatalmente meno in grado di sostenerle l’impatto.
Il mare è lì, potenzialmente dietro l’angolo. Ma irraggiungibile da tutte le direzioni. Da una parte vanno considerate le difficoltà sempre più evidenti dell’autostrada, dall’altra le croci della E45: cantieri infiniti, viadotti ingessati, una sede stradale poco compatibile con vie ad alta percorrenza. I cantieri chiudono? Sì, in coincidenza con il grande esodo frenano ma ci sono comunque cantieri difficili da far dimagrire fino ad un transito quasi normale: specie sull’A1. Nei giorni scorsi i primi cinque cantieri filati partivano dal casello di Battifolle in tutta la prima fascia verso Firenze, per poi affondare nei chilometri di allestimento della terza corsia, a cominciare dal tratto del San Donato. Oggi alcuni saranno chiusi ma il disagio resterà, condito dalle spine dei lunghi tratti a due sole corsie. Lo sa bene la polizia stradale, che come spieghiamo sotto dispiega il massimo dello sforzo per gestire la circolazione e venire incontro nel miglior modo possibile alle emergenze dietro l’angolo. Lo sa a memoria la Asl, che infatti ha studiato un piano straordinario che si dispiegherà oggi e in tutte le giornate critiche della corsa verso le vacanze. Le ambulanze saranno fatte convergere ai caselli e alle uscite dei tratti interessati: sulla A1 nel tratto che va da Incisa a Foiano della Chiana, sulla E45 (Orte-Ravenna) nel tratto aretino fra San Giustino e il bivio di Canili e sulle uscite della Perugia-Bettolle nel tratto in provincia di Arezzo. Una rete soprattutto per le persone più fragili, soggette ai colpi di calore e malori a causa della sosta prolungata sotto il sole. In caso di blocco scatterà immediatamente il rifornimento di acqua fresca tra le famiglie in coda. Prima le indicazioni per raggiungere, ove possibile, la prima uscita e farsi assistere dai mezzi di soccorso oppure: e in caso contrario saranno le ambulanze a raggiungere le persone in difficoltà.
Anas contribuisce stoppando i camion e chiudendo i cantieri ma ci sono tratti nei quali tutto questo non basta: e quindi la rete si allarga. Basterà?