Audio di Staderini su Estra Macrì, c’è l’archiviazione

Le registrazioni dell’ex presidente Coingas avevano aperto un altro filone. Il procuratore Rossi: "No al processo". Il dirigente Fdi: "Io sempre corretto"

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di Gaia Papi

"Si conferma l’onestà della mia condotta come presidente Estra". Francesco Macrì commenta così la notizia dell’archiviazione del procedimento penale di peculato sollevato contro di lui circa due anni fa quando ricopriva le vesti di presidente di Estra.

Il capo di imputazione gli venne contestato in aula dal procuratore Roberto Rossi durante la prima tappa dell’udienza preliminare Coingas dopo l’interrogatorio di dicembre di Sergio Staderini, nel quale l’ex amministratore unico aveva detto di essere stato indotto proprio da Macrì ad affidare gli incarichi per Olivetti Rason. L’acquisto delle quote di Ecolat, spese e sponsorizzazioni, un presunto uso non adeguato della carta di credito aziendale. E su quanto puntò il Pm per formulare l’ipotesi di reato di peculato. Ora, a distanza di un anno e 8 mesi, era aprile 2021, arriva l’archiviazione su richiesta della procura di Arezzo. L’atto è stato notificato al difensore di Macrì, Gaetano Viciconte, dallo stesso Pm Roberto Rossi, a seguito delle indagini svolte dagli inquirenti e dalle quali non sono emersi gli estremi per contestare reati.

Una notizia, come spiega Francesco Macrì, di cui era venuto a conoscenza già il 15 novembre, ma che non aveva voluto comunicare per non influire in qualsiasi modo sul dibattimento del processo Coingas, che lo vede tra gli imputati e nel quale ha reso dichiarazioni spontanee per chiarire la sua posizione. La sentenza è prevista a inizio 2023 dopo la requisitoria del pm Roberto Rossi, in programma il 20 gennaio, e infine le arringhe difensive.

Ma intanto Macrì gioisce per questo primo, importante, successo: "Sono felice e orgoglioso per questo provvedimento che comprova la correttezza del mio operato al servizio di una grande azienda. È stata una vicenda pesante ma gestita con equilibrio e professionalità dagli inquirenti e dalla procura della Repubblica".

E per quanto riguarda il processo ancora in corso: "Adesso si resta in fiduciosa attesa". Per quanto riguarda l’altra questione pendente, la nomina a presidente di Estra contestata da Anac, sarà affidata a un ricorso al Consiglio di Stato.

L’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, a novembre scorso, aveva giudicato inconferibile l’incarico di presidente di Estra a Francesco Macrì. Essendo allora consigliere comunale di Arezzo, non avrebbe potuto assumere questa carica se non dopo due anni dalle dimissioni da consigliere. Non l’ha fatto ed è invece passato immediatamente da un ruolo all’altro.