
di Roberto Bertoncini
Un piccolo passo in avanti per un graduale ritorno alla normalità. Sempre con la massima cautela. Dopo una lunga attesa finalmente gli ospiti della casa di riposo di Montevarchi potranno tornare a riabbracciare, letteralmente, i propri familiari. La delibera a livello toscano da parte del presidente della Regione Eugenio Giani è arrivata alcuni giorni fa e nel giro di una decina di giorni anche la struttura montevarchina consentirà nuovamente le visite in presenza e con contatto all’interno dell’asp di via Pascoli.
"Già da un paio di mesi i parenti scalpitavano per poter tornare alle visite in presenza - spiega la direttrice della casa di riposo, la dottoressa Chiara Giotti - Gli anziani che accogliamo hanno certamente bisogno della famiglia, ma soprattutto posso dire che sono i familiari a voler finalmente andare oltre la barriera per le visite, finora rappresentata nella nostra struttura da un’ampia vetrata. La casa di riposo vive di questo reciproco scambio, è il luogo dove famiglie e anziani si riuniscono.
Le disposizioni della Regione prevedono che ci si possa tenere per mano o abbracciarsi seppur per poco, quindi un contatto essenziale, ma sicuramente importante". L’asp allestirà sei postazioni in tutto per consentire le visite ai familiari dei suoi ospiti: tre che verranno organizzate in giardino all’aperto e altre tre all’interno dei saloni del centro diurno della casa di riposo. Le visite in presenza e con contatto richiedono però delle precise norme da rispettare.
"Le misure di garanzia per evitare i contagi a livello regionale prevedono che i parenti siano in possesso o del vaccino, almeno la prima dose effettuata da quindici giorni, o che siano guariti dall’infezione di Sars-Cov-2 da meno di sei mesi oppure l’esito negativo di un test molecolare o antigienico rapido effettuato nelle 48 ore precedenti - precisa la dottoressa Giotti - Sarà possibile la visita di due parenti alla volta, per al massimo due volte in un mese, a cui verrà chiesto di condividere un piccolo patto così da accettare le condizioni richieste per effettuare la visita".
Piccole aperture, ma che richiedono comunque ancora un alto livello di precauzioni. L’attenzione rimane dunque tanta, nonostante l’impazienza da parte di tante famiglie di poter tornare a rivedere liberamente i propri cari. Sentimenti che la dottoressa Giotti dichiara di comprendere perfettamente e proprio per questo motivo chiede di portare ancora un po’ di pazienza per poter così far tornare a essere la casa di riposo quella che è da sempre, un luogo aperto e di condivisione. "Non è stato facile per noi far mantenere durante i mesi della pandemia certe regole, a livello emotivo capisco perfettamente i parenti dei nostri ospiti - ammette la direttrice - Purtroppo sono state restrizioni necessarie per difendere questi ambienti, il vaccino certamente ha dato una svolta in questo senso, ormai nelle rsa i casi sono pochissimi. Quello che vogliamo dire alle famiglie è di avere ancora pazienza nel portare avanti questa collaborazione nel rispetto delle misure, più ci sarà consapevolezza di questo e prima riusciremo ad allenare ulteriormente le restrizioni, come nel caso delle visite in presenza. Questa casa di riposo è sempre stata un punto di riferimento per il volontariato e per tutta la comunità, con il giardino a disposizione non solo dei nostri ospiti, ma di tutti gli anziani che venivano qui a familiarizzare. Vogliamo recuperare al più presto questo senso di socialità che ci appartiene".